19 marzo 2024
Aggiornato 08:00

Iran, Frattini conferma visita: Come avevo detto entro fine marzo

«Nessun ostacolo da troika Ue, europei d'accordo su linea italiana»

ROMA - Il viaggio del ministro degli Esteri Franco Frattini in Iran è solo rinviato, non cancellato dall'agenda. «Avevo detto qualche tempo fa entro fine marzo. Marzo è appena cominciato» dichiara il capo della diplomazia, in un'intervista al Riformista in edicola oggi. «Le ragioni della mia visita a Teheran, che è stata soltanto rinviata, sono tre. La prima è chiarire in modo diretto, al di là dei contatti telefonici che ho già avuto con (il ministro degli Esteri iraniano Manucher, ndr) Mottaki, le motivazioni dell'impegno della comunità internazionale per stabilizzare Afghanistan e Pakistan» spiega il titolare della Farnesina.

«La seconda - prosegue - è chiedere all'Iran cosa è disponibile a fare per affrontare alcuni dei temi che riteniamo importanti, ad esempio se sono interessati a un dialogo con le aree tribali al confine. Dialogo che oggi è ufficialmente auspicato da Obama. Il terzo motivo - aggiunge Frattini - sarà di chiedere piena trasparenza sul dossier nucleare, nel rispetto delle regole internazionali. Sul nucleare l'Europa ha delle opinioni condivise dall'America e a cui l'Italia dà il suo pieno consenso». La visita di Frattini in Iran, quindi, si farà «certamente» prima della riunione internazionale a Trieste su Afghanistan e Pakistan, a margine della ministeriale G8 sotto la presidenza italiana.

«Non potevo andare a Teheran il giorno dopo accuse così pesanti nei confronti del presidente Obama e di Israele» riferisce il capo della diplomazia, «non avrei potuto trovarmi lì con l'imbarazzo di una controconferenza che voleva demolire i risultati di Sharm el Sheikh che l'Italia aveva co-sponsorizzato». Al giornalista che gli fa notare che il giorno stesso il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha invitato l'Iran alla conferenza 'operativa' Onu-Nato che si terrà il 31 marzo, e suggerisce la possibilità che la 'troika' incaricata dei negoziati sul nucleare iraniano composta da Francia, Gran Bretagna e Germania si sia messa di traverso, Frattini ribatte secco: «La troika non so chi sia. Io parlo di Europa. E nessuno dei colleghi europei ha avanzato alcun dubbio sull'impegno per coinvolgere l'Iran».