3 ottobre 2025
Aggiornato 10:00

Fini: Berlusconi al Quirinale non sarebbe una stravaganza

Elettori An ed Fi sono più uniti dei partiti

MADRID - Non sarebbe strano se Berlusconi diventasse presidente della Repubblica: a sostenerlo, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais, è oggi il presidente della Camera Gianfranco Fini. Sembra un'apertura cauta, quella di Fini, che alla domanda del corrispondente del giornale di Madrid («Berlusconi sarà presidente della Repubblica«), risponde: «Certamente, oggi, ha un consenso personale e popolare che rende questa ipotesi qualcosa di non stravagante».

Fini rifiuta però l'etichetta di «capo dell'opposizione» che qualcuno - ricorda 'El Pais' - gli ha affibbiato: «Era solo uno scherzo di un amico, di destra, chiaramente, per Carnevale. La cultura della destra nel terzo millennio deve modernizzarsi, bisogna farla finita con le etichette del secolo scorso, che era il millennio scorso. Ci sono sfide culturali che dobbiamo affrontare tutti insieme: l'integralismo, il laicismo, l'emigrazione, i diritti dei cittadini, l'autorità dello Stato...».

Sulla crisi del Pd Fini afferma che «Walter Veltroni ha salvato il partito democratico, che senza di lui le elezioni sarebbero andate molto peggio», e dice che «il sistema bipolare di due grandi blocchi, in cui credo, sta in piedi solo se il governo è forte e l'opposizione pure». Per questo, gli chiede El Pais, «ha fuso il suo partito con quello di Berlusconi? «I nostri elettori sono più uniti di quanto non lo siano i nostri partiti: la grande scommessa è il bipartitismo, farla finita con l'instabilità». Anche per questo, «serve un governo che governi e decida con rapidità», risponde il presidente della Camera alla domanda se «si debbano dare più poteri al presidente del Consiglio». «Allo stesso tempo - aggiunge - quanto più il governo decide, più forte dev'essere il controllo del Parlamento».

«La grande sfida è trovare questo nuovo equilibrio. Quel che non può essere è che per destituire un ministro, il Premier debba chiedere un voto di fiducia», sostiene Fini, secondo cui bisogna arrivare a «un Senato regionale o autonomico, come quello spagnolo o tedesco, e cercare un nuovo equilibrio fra potere legislativo ed esecutivo».