28 marzo 2024
Aggiornato 12:30

RAI, De Bortoli rinuncia, poli al bivio tra Petruccioli e «jolly»

Franceschini a Letta:Scoprite le carte. Premier sospende giudizio

ROMA - Si riaprono i giochi per il vertice Rai, dopo il rifiuto di Ferruccio De Bortoli di occupare la poltrona di presidente di Viale Mazzini. Un 'no grazie', quello del direttore del Sole 24 Ore, arrivato a metà della mattinata di ieri con un secco comunicato quando il dado ormai sembrava tratto. E' così che il faccia a faccia tra Dario Franceschini e Gianni Letta, che avrebbe dovuto ratificare l'accordo alla vigilia dell'assemblea dei soci della Rai, si è trasformato in una nuova occasione di confronto, durante la quale il leader del Pd avrebbe messo sul tavolo il nome di Claudio Petruccioli con un obiettivo dichiarato di spingere il Governo a scoprire le carte sull'attuale presidente e un'ambizione malcelata di trovare un nome nuovo.

«Se c'è un veto di Palazzo Chigi su Petruccioli, deve venire fuori. Non possiamo accollarci noi questa responsabilità», è il ragionamento dei vertici democratici, che hanno appreso con un certo fastidio le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, secondo cui ora il nome lo devono fare «i signori della sinistra». La mossa di Franceschini, oltre a 'scoprire' il Governo, vuole anche mettersi al riparo dalle obiezioni che arriverebbero dall'interno se, giunti a questo punto, Petruccioli (sostenuto da una parte del partito, in primis Gentiloni e gli ex diesse come Morri) venisse escluso dalla corsa. Ma all'ambasciatore di Palazzo Chigi è stato fatto intendere, nel breve colloquio di questo pomeriggio, che non mancherebbe la disponibilità a ragionare su altri nomi. Ed è proprio questo, viene spiegato, che Silvio Berlusconi starebbe aspettando.

Il premier, insomma, 'sospende' il giudizio su Petruccioli (sul quale comunque ha delle perplessità) perché è convinto che tocchi ancora al Pd l'onere di fare un nome su cui si possa convergere come era accaduto con il direttore del Sole24Ore. Tuttavia, al Nazareno sono convinti che tocca invece ora alla maggioranza battere un colpo: se verrà ufficializzato il no di Berlusconi a Petruccioli, si aprirà la strada al confronto su un altro nome, che dovrà essere «condiviso».

A questo punto, non sarebbe improbabile un nuovo slittamento: l'assemblea degli azionisti è convocata per oggi pomeriggio alle 16, e stasera resta fissata nell'agenda dei commissari la riunione della Vigilanza che avrebbe dovuto ratificare l'elezione del presidente. Intanto, il mondo politico si interroga sul ripensamento di De Bortoli: una marcia indietro visto che lo stesso direttore ha ammesso di essersi reso in un primo tempo «disponibile».

Difficile pensare a motivi di ordine economico: di questo si sarebbe parlato prima e comunque «tutto s'aggiusta in Rai», fanno notare in ambienti parlamentari. Più probabile che il direttore abbia voluto alzare la posta o che nella trattativa siano intervenute offerte da altri grandi quotidiani, a cominciare dal Corriere della Sera, già diretto da De Bortoli. O forse, il quasi-presidente ha deciso di «restare a fare il giornalista» dopo aver valutato bene cosa sarebbe andato a fare in rai: la «foglia di fico», dicono i maligni, «l'esecutore» della volontà del premier. Non saranno piaciuti, a De Bortoli, gli organigrammi dei vertici di reti e tg pubblicati questa mattina sui quotidiani. E illuminante, in questo senso, appare oggi un articolo pubblicato proprio dal 'Sole' sabato scorso, dal titolo: «I poteri del presidente Rai? Limitati».