18 aprile 2024
Aggiornato 19:30
La polizia italiana è in Romania

Stupro Caffarella, s'indaga in Romania: tra test Dna e terzo uomo

Si cerca «il terzo uomo» e a chi appartiene il Dna trovato sui reperti

ROMA - La polizia italiana è in Romania: è qui che gli agenti della squadra mobile cercheranno di sciogliere il rebus che ormai avvolge l'indagine sullo stupro di una 15enne avvenuto nel parco della Caffarella il giorno di San Valentino. Cercano 'il terzo uomo' e a chi appartiene il Dna trovato sui reperti. Per fugare i dubbi o per risolvere il caso seguendo un'altra pista. Perché l'esito negativo dei test genetici, ormai mette in dubbio la colpevolezza dei due romeni in carcere, il 'biondino' Alexandru Loyos Isztoika, che subito riconosciuto dalla vittima, prima ha confessato poi ritrattato denunciando pressioni, e Karol Racz, 'con la faccia da pugile', chiamato in causa da Loyos e che ha sempre detto di avere un alibi.

Ora tutto il cuore dell'indagine è in Romania: è qui, tra il carcere di Bucarest e la Moldavia, che gli agenti cercano di rintracciare il 'terzo uomo', Ciprian Cioschi, 22 anni, il giovane senza tre dita riconosciuto dalla vittima in una foto il giorno dopo l'aggressione, che secondo le ultime rivelazioni dei media romeni potrebbe essere stato a Roma il giorno di San Valentino. Ma anche forse il 'quarto uomo' come sembra suggerire un cromosoma y che porta al carcere di Bucarest. Racz aveva rivelato dal carcere che Loyos copriva due connazionali del suo giro di cui aveva paura. Secondo il giornale romeno Cotidianul nella sua edizione online un esperto criminologo italiano si trova in Romania da martedì 3 marzo. Il criminologo sarebbe partito alla volta di Bucarest subito dopo che erano emersi i primi dubbi sul Dna nell'indagine sullo stupro della Caffarella.

Secondo fonti della polizia romena lo specialista italiano sta lavorando a stretto contatto con i colleghi dell'Ispettorato generale della polizia romena (Igpr). Le ricerche del terzo uomo si stanno concentrando «tra Voslui e Iasi» due città della regione romena della Moldavia. «Il terzo sospetto ha legami con Alexandru Loyos Isztoika, il primo sospettato di questo caso», ha spiegato a Cotidianul una fonte dell'Igpr. Tra i principali indiziati, il quotidiano romeno, fa il nome di Cioschi, l'uomo senza tre dita riconosciuto dalla vittima in una foto il giorno dopo l'aggressione. Secondo la polizia romena il sospettato, originario di Botosani, sarebbe «partito alla volta di Roma in pullman due giorni prima dell'aggressione».

Quindi potrebbe essere stato a Roma il giorno di San Valentino. Questa versione smentirebbe quella ufficiale, secondo cui Cioschi si trovava in Romania il giorno dello stupro. La Questura di Roma ha confermato che agenti italiani sono in Romania. Gli investigatori stanno confrontando i Dna ritrovati sui reperti, raccolti sulla scena e sugli abiti della vittima, con la banca dati del Dna della Romania, per cercare di dare nome e volto a quei profili genetici. Il doppio riscontro degli esperti sui reperti ha infatti dato esito negativo, anche la comparazione degli esami del dna svolti dalla genetista dell'istituto di medicina legale, Carla Vecchiotti, sulla base dei risultati a cui erano arrivati gli esperti della polizia scientifica, non lascerebbe così dubbi: su una serie di reperti sequestrati nell'ambito dell'inchiesta sullo stupro avvenuto alla Caffarella non ci sarebbero le tracce biologiche dei due romeni indagati, Alexandru Loyos e Karol Racz.