29 aprile 2024
Aggiornato 14:00
I figli devono portare il cognome paterno anche se il comportamento di papà è discutibile

Cassazione: ai figli cognome del papà anche se li ha abbandonati

Una volta avvenuto il riconoscimento dei figli naturali, questo comporta l'assegnazione ai bambini del cognome del padre

ROMA - I figli devono portare il cognome paterno anche se il comportamento di papà è discutibile. La Cassazione ha respinto la richiesta di una madre che avrebbe voluto «cancellare» l'ex marito anche dalla «carta d'identità» della sua bambina, costretta a fare i conti con un padre che non si è mai fatto vivo.

I giudici della prima sezione civile però, con la sentenza 4819, ricordano che i figli nati dal matrimonio, o una volta avvenuto il riconoscimento dei figli naturali, questo comporta l'assegnazione ai bambini del cognome del padre. Non basta che il genitore poi non si sia fatto più vivo, sul piano affettivo e umano, per sostituire il cognome con quello della madre.

Il caso riguarda una donna napoletana che, dopo la sentenza della Corte d'appello partenopea che ha condannato l'ex compagno a versare 650 euro al mese a titolo di assegno di mantenimento per le figlia minore, è ricorsa in Cassazione chiedendo anche di essere autorizzata a togliere alla bambina il cognome del padre. «La conservazione del cognome paterno - sosteneva la donna nel ricorso - può comportare gravi danni perché ogni volta che si presenterà con il cognome del padre» il minore ricorderà «la perdurante assenza del padre e il fatto lacerante del suo abbandono».

Una tesi che la Cassazione non condivide per nulla: anche se il papà «è venuto meno ai propri obblighi naturali - scrivono i giudici - lasciando la figlia priva dell'apporto affettivo, è da escludere che il diritto del minore possa essere influenzato direttamente da valutazioni circa la correttezza del comportamento del genitore».