19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Non c'è nessun terzo uomo

Stupri, Pm: presunto terzo uomo era all'estero non a Caffarella

Per la vicenda, quindi, le uniche persone che la Procura di Roma ritiene responsabili sono Karol Racz, 36 anni e Alexandru Isztoika Loyos, 20

ROMA - Non c'è nessun terzo uomo. Il soggetto inizialmente riconosciuto dalla ragazza violentata alla Caffarella era all'estero al momento dello stupro. Per la vicenda, quindi, le uniche persone che la Procura di Roma ritiene responsabili sono Karol Racz, 36 anni e Alexandru Isztoika Loyos, 20. Il passaggio si rileva dagli atti che saranno depositati al Tribunale del riesame e che sostanziano l'emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due romeni.

A piazzale Clodio, comunque, si sottolinea che gli accertamenti sono in svolgimento e che entro la fine della settimana sarà completato l'incartamento da mettere a disposizione dei giudici della libertà. Lunedì prossimo sarà vagliata la richiesta di remissione in libertà presentata dai difensori di Loyos e Racz. Riguardo alle verifiche sul dna gli inquirenti ribadiscono che le verifiche svolte dalla polizia scientifica ha riguardato solo una parte dei reperti rinvenuti sul luogo dove è avvenuto lo stupro. Gli elementi a carico di Loyos e Racz sono chiari - si spiega - il più giovane è stato riconosciuto «in modo incontrovertibile» dalla ragazza oggetto della violenza.

La confessione del «biondino» al pm, che il gip ha considerato «vera e valida«, ha ricostruito un racconto sovrapponibile a quello della giovane. E su un'altra parte di quanto è stato trovato dagli uomini della Squadra mobile sono già stati affidati a consulenti esterni nominati dal pm Vincenzo Barba e che compileranno, entro pochi giorni, una prima relazione. Nella cittadella giudiziaria della Capitale si spiega poi che riguardo alle «altre verifiche», a cominciare da quella sui telefonini, e sulle impronte, i risultati posti all'attenzione del magistrato non sono ancora definitivi.