2 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Incontro con la direzione scolastica regionale

Le scuole lombarde verso il dissesto economico

Cisl Scuola: «Il governo non finanzia adeguatamente gli istituti»

A cinque mesi dalla chiusura delle scuole mancano le risorse necessarie per pagare i supplenti e sono a rischio i compensi dei commissari per gli esami di Stato. Dall'inizio dell'anno scolastico gli Istituti sono stati costretti a onorare gli impegni di spesa utilizzando le proprie risorse. Ora sono al tracollo e già gli Istituti bancari fanno difficoltà a stipulare convenzioni di cassa con le scuole.

La denuncia è della Cisl Scuola della Lombardia che, insieme al coordinamento dei Dirigenti scolastici, ha incontrato ieri il direttore generale Anna Maria Dominici per sottolineare la situazione di grave criticità economica delle Istituzioni scolastiche, a causa dei mancati finanziamenti ministeriali. Difficoltà sono presenti in tutta la regione: le scuole lecchesi reclamano un credito complessivo di 3 milioni di euro; nella provincia bergamasca si raggiungono punte di 640.000 euro con una media per istituto di 180.000 euro; nel varesotto la media si aggira intorno agli 80.000 euro per ogni istituzione, mentre nella provincia di Brescia si toccano punte di 500.000 euro con una media che si aggira attorno ai 100.000 euro; un Istituto della Valtellina vanta un credito da parte del ministero dell'Istruzione di 292.000 euro.

Analoga la situazione nelle restanti province lombarde. In molte scuole, in caso di assenza dei docenti, si ricorre alla distribuzione degli alunni in altre classi e all'annullamento dei progetti qualitativamente rilevanti. «Chiediamo una revisione dei parametri di calcolo utilizzati per il finanziamento delle scuole, che sono inadeguati rispetto alle reali necessità di ciascun istituto - ha sottolineato al termine dell'incontro il segretario generale del sindacato Scuola della Cisl, Renato Capelli -. Il perdurare di questa situazione, diffusa in tutti i territori, sta creando nei bilanci delle scuole progressivi squilibri di natura contabile. Per evitare una 'deriva dequalificante', abbiamo chiesto al direttore Dominici di sollecitare l'intervento del ministero dell'Istruzione e di quello dell'Economia».

«La Cisl scuola Lombardia - ha concluso Capelli - è impegnata a contrastare azioni di smantellamento della scuola pubblica statale, già esposta a tagli dell'offerta formativa e di personale, conseguenti all'applicazione della manovra finanziaria e dei regolamenti predisposti dal ministro Gelmini».