23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Ad Arezzo e Reggio Emilia spetta invece il primato negativo per la spesa più alta

Milano e Cuneo le città in cui il servizio idrico è meno caro

L’aumento complessivo di spesa per 24 milioni di famiglie italiane è di circa 400 milioni di euro rispetto al 2007. E’ quento emerge dal VII rapporto dell’Osservatorio Nazionale tariffe e servizi della Federconsumatori

Un aumento di 16 ¤ rispetto al 2007 per una famiglia tipo che consuma 200 m³ annui di acqua per uso domestico, pari ad una spesa media annua nazionale, per il 2008, di 297.7 ¤. Una maggior spesa annua, per le 24 milioni di famiglie italiane, di circa 400 milioni di Euro.
È quanto emerso dal VII rapporto presentato dall’Osservatorio Nazionale Tariffe e Servizi della Federconsumatori Nazionale.

Un’evoluzione delle tariffe e della spesa annua che, per la famiglia tipo, vede un aumento, nell’ultimo decennio 1998-2008, del 68%, pari a 120 ¤ in più. Per un aumento medio del 5,2% annuo, a fronte di un’inflazione media Istat del +2,75%, un aumento del doppio rispetto al tasso di inflazione e 3 volte circa se lo guardiamo rispetto agli ultimi 5 anni.

In particolare è dal 2003, con il varo dei nuovi piani di ambito e tariffari che abbiamo registrato gli aumenti sulla bolletta più pesanti. Aumenti tariffari pagati dagli utenti per finanziare gli investimenti nelle reti previsti, ma realizzati «solo» per il 49%. Federconsumatori chiederà in tutta Italia la puntuale verifica in ogni ATO nel rispetto o meno dei piani di investimento ed a fronte di «non motivati» sfasamenti chiede che vengano sanzionati i gestori del servizio idrico integrato, fino alla revoca dell’affidamento stesso.

Dal rapporto Federconsumatori emerge inoltre che la spesa annua più contenuta, tra 37 città campione, per un consumo medio della famiglia di 200 m³ annui la registriamo nella città di Milano e Cuneo. Mentre la spesa più alta è registrata ad Arezzo e Reggio Emilia. La forbice tra la città più conveniente e quella più cara raggiunge il rapporto 100-347. Dal varo della riforma nel 1994 con la realizzazione del servizio idrico siamo passati dagli 8000 gestori ed una tariffa diversa per ogni comune agli attuali 91 ATO con 106 gestori affidatari e 600 bacini tariffari. Il percorso di graduale omogeneizzazione delle fasce di consumo e delle tariffe sta continuando con bacini sempre più ampi. Federconsumatori chiede che venga realizzata una nuova Authority di settore, con compiti di regolazione, definizione degli standard minimi dei servizi e della qualità, vigilanza, monitoraggio e sanzioni a fronte del mancato rispetto dei piani. Inoltre si chiede per le famiglie meno abbienti l’estensione su tutto il territorio nazionale della tariffa sociale già sperimentata in alcune zone. Infine chiediamo che si dia piena applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale che prevede il rimborso fino a 10 anni del canone di depurazione per chi non ha usufruito del servizio. Per una sua corretta applicazione, chiediamo urgentemente un tavolo di confronto per definire un accordo quadro con tutte le parti interessate.

Per maggiori dettagli, il rapporto completo è disponibile sul sito della Federconsumatori