TV, monitoraggio forze sociali: consensi sulla proposta CGIL
Da Fnsi a Arci, un osservatorio su comunicazione sociale
ROMA - All’indomani della lettera inviata dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, all’Autorità Garante per le comunicazioni, perché questa verifichi la presenza nell’informazione televisiva delle diverse organizzazioni sociali, RadioArticolo1 ha realizzato uno speciale con Vittorio Cogliati (Legambiente), Andrea Olivero (Acli), Roberto Natale (Fnsi), Paolo Beni (Arci), e Giuseppe Giulietti (Articolo 21). Ieri, infatti, Fammoni ha invitato l’Autorità garante ad applicare il sistema di rilevazione della presenza negli spazi informativi anche alle diverse forze sociali, oltre a quelle politiche. «Troppe volte infatti in Italia - sostiene il sindacalista - assistiamo ad un’informazione di parte che esclude le realtà del sindacato e dell’associazionismo».
Si è detto d’accordo con l’esponente della Cgil, il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, per il quale «è necessario dar voce a più soggetti sociali», in quanto «un’informazione in cui trova spazio solo il teatrino della politica crea il rischio che una tale sovraesposizione della politica spenga l’interesse delle persone ad informarsi». Anche Andrea Olivero, leader delle ACLI, nonché portavoce del Forum del terzo settore, è convinto che «il tema della comunicazione sia decisivo per il terzo settore», e ha invitato il Garante per la comunicazione a «monitorare la presenza delle forze sociali e promuovere la cultura della solidarietà contro l’individualismo e il razzismo imperanti».
Sulla stessa linea, il presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Roberto Natale, «profondamente d’accordo con l’iniziativa di Fammoni». Se «i soggetti sociali non hanno voce nel sistema informativo italiano», tocca alla politica «fare un passo indietro nel rispetto dei pluralismi delle forze sociali, culturali, religiose e associative». Quanto al neopresidente della commissione di vigilanza Rai, Sergio Zavoli, e alle prossime nomine del consiglio di Amministrazione Rai, Natale ha espresso la «speranza in una riforma del servizio pubblico con una nuova impostazione, larga ed inclusiva, anche se sarà molto difficile evitare una nuova ondata di lottizzazione da parte dei partiti».
Per il presidente nazionale dell’Arci, Paolo Beni, «il diritto dei cittadini ad informare e ad essere informati è gravemente compromesso nel nostro paese»: i soggetti sociali sono sistematicamente esclusi dai media, tanto che il mondo del lavoro è pressoché invisibile, e con esso tutto l’universo della società civile, del volontariato e dell’associazionismo». L’Associazione Articolo 21 sostiene infine l’iniziativa della Cgil attraverso una petizione tra i parlamentari e i soggetti associativi della società civile.