24 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Cgil a Agcom su informazione radiotelevisiva

TV: verificare presenza forze sociali come per forze politiche

E’ questa la richiesta che la Cgil avanza all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sollevando il tema della quantità e qualità della presenza nell’informazione radiotelevisiva delle forze sociali

Una verifica della presenza nell’informazione televisiva delle diverse organizzazioni sociali, utilizzando lo stesso monitoraggio già in uso per le forze politiche. E’ questa la richiesta che la Cgil avanza all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sollevando il tema della quantità e qualità della presenza nell’informazione radiotelevisiva delle forze sociali.

Pluralismo - «Il tema di una equilibrata informazione e della presentazione in un modo veritiero degli avvenimenti (Articolo 7 del Testo Unico della radiotelevisione Decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177) - si legge in una lettera inviata dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, al presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò, e ai commissari delle commissioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - è uno dei punti al centro del dibattito sul pluralismo e libertà di informazione in Italia».

«All’articolo 3 dello stesso Testo Unico - prosegue la missiva - si prevede che sono principi fondamentali del sistema radiotelevisivo: la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, la tutela della libertà di espressione di ogni individuo, inclusa la libertà di opinione, e quella di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza limiti di frontiere, l’obiettività, la completezza, la lealtà e l’imparzialità dell’informazione, l’apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose. Tra i compiti del servizio pubblico rientra poi quello di garantire l’accesso alla programmazione, nei limiti e secondo le modalità indicati dalla legge, anche ai sindacati nazionali (Articolo 45, comma 2, lettera d del Testo Unico)».

«La Cgil - continua la lettera - intende, sulla base di queste premesse, sollevare all’attenzione dell’Autorità il tema della quantità e qualità della presenza nell’informazione radiotelevisiva delle forze sociali».

Monitoraggio della presenza delle organizzazioni sociali - «Non intendiamo con questa lettera - conclude la missiva - intervenire su quanto peraltro già previsto nel Testo Unico dal punto di vista dei compiti di verifica dell’Autorità sul servizio pubblico o della effettività del diritto di rettifica sul quale ci riserviamo successive iniziative, ma avanzare una precisa richiesta relativa alla verifica della presenza nell’informazione televisiva delle diverse organizzazioni sociali, utilizzando lo stesso monitoraggio già in uso per le forze politiche che proponiamo sia rilevato e reso pubblico nelle prossime settimane a cura dell’Autorità. Questa richiesta parte dalla nostra valutazione di un evidente squilibrio della presenza dei diversi attori sociali e fra i diversi attori sociali. Naturalmente un dato quantitativo non risolve di per se problemi di obiettività, completezza, lealtà e imparzialità dell’informazione prima richiamati e che abbiamo come Cgil più volte denunciato, ma rappresenterebbe un punto di riferimento certo e importante anche per un necessario riequilibrio».