19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Ambiente

Depurazione in Calabria

Conferenza stampa degli assessori Incarnato e Greco sul tema

CATANZARO - Gli assessori Luigi Incarnato, ai Lavori Pubblici, e Silvio Greco, all’Ambiente, hanno tenuto oggi, una conferenza stampa sui temi legati alla depurazione in Calabria.
«Per avere il mare pulito la prossima estate - ha sostenuto Greco - è necessario che i cittadini e gli operatori turistici collaborino con noi. Dopo gli eventi atmosferici dei giorni scorsi sono arrivati a mare milioni di metri cubi di terra. L’eco sistema è in grado di mineralizzarli in tre mesi, ma è indispensabile che nessuno scarichi a mare».

L’assessore Greco ha messo in evidenza che «in Calabria ci sono centinaia di migliaia di case sulle coste non collegate alla rete fognaria. Tutto quello che viene costruito sulla spiaggia facilita le catastrofi. Per questo motivo - ha detto - chiederemo ai prefetti di emettere un’ordinanza che vieti agli autospurghi di circolare dal tramonto all’alba. Tutti i villaggi turistici saranno monitorati e proporremo interventi drastici contro l’abusivismo. I depuratori - ha proseguito l’assessore all’Ambiente Greco - hanno una serie di problemi. E noi vogliamo entrare nel merito per capire come le vengono gestiti dalle società. Ci assumiamo le nostre responsabilità, ma ognuno dovrà svolgere il proprio ruolo». Infine, Greco ha annunciato che sono in fase di elaborazione, in collaborazione con l’assessore Incarnato, due grandi progetti sull’erosione delle coste e la depurazione che interesseranno la costa ionica e quella tirrenica.

«È fondamentale - ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici - avviare una discussione di sistema sulla depurazione e concentrare le risorse sui grandi investimenti. Le priorità sono: il varo di una riforma legislativa che riordini l’intera materia e chiarisca di chi sono i doveri e le responsabilità; la creazione di un sistema integrato delle acque diminuendo il lavoro dei Comuni, occupandosi del sistema naturale dei corsi d’acqua e individuando tutte le criticità e gli abusivismi; la riduzione degli Ato». «Cinque - ha precisato in conclusione l’assessore Incarnato - sono troppi. Ogni realtà crea modelli di gestione diversi. È necessario, invece, averne uno solo».