19 aprile 2024
Aggiornato 12:30

Rischio amianto killer dell'abbattimento del velodromo dell'EUR

«Un fatto di una gravità inaudita che indica l’approssimazione con cui certi delicati interventi vengono realizzati». Così l’On. Domenico Scilipoti dell’Italia dei Valori sulle modalità di abbattimento del Velodromo in zona Eur (Roma), effettuato il 24 luglio 2008.

«Dai contatti resi noti tra la ditta incaricata dello smaltimento del rudere la Eur spa e la Asl RMC, sembrerebbe che non siano state adottate tutte le cautele necessarie per smaltire le parti di amianto presenti nella costruzione, tant’è che se ne avrebbe ancora traccia nella parte orientale del rudere. Ma ciò che è davvero sconcertante – prosegue il deputato IDV – è che il giorno dell’esplosione, come da testimonianze in merito raccolte, si sarebbero sprigionate nell’aria particelle di amianto dannosissime per la salute che ignari cittadini, quali artificieri, abitanti, vigili urbani e bambini del vicino nido, avrebbero inalato senza nessuna precauzione.

L’amianto, come da letteratura medica, genera, anche diversi anni dopo l’esposizione, malattie letali dell'apparato respiratorio, quali asbestosi, carcinomi polmonari e mesoteliomi. A questo punto – conclude Scilipoti – è quanto meno doveroso che le autorità competenti vengano rese edotte dell’incommensurabile danno arrecato alla salute dei cittadini e possano, dunque, essere messe in condizione di accertare le eventuali responsabilità del caso».