19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Federalismo fisclae

“Ok delle Regioni per cambiare il testo al Senato su perequazione e Mezzogiorno”

Questo il commento del vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, durante la riunione della Conferenza delle Regioni

La Calabria e il Molise hanno chiesto alle altre Regioni italiane di ‘bocciare’ la novità della ‘perequazione infrastutturale’ introdotta dal Senato nell’articolo 21 della legge delega sul federalismo fiscale.
«È più che preoccupante la modifica del testo, che Governo e Regioni avevano concordato, sul sistema della perequazione che ha l’essenziale compito di riequilibrare le zone più povere e svantaggiate dell’Italia ed in particolare del Mezzogiorno.

Con il voto del Senato è stato licenziato un modello di federalismo fiscale che rappresenta un vero esproprio di risorse per le aree del paese storicamente più arretrate. Sono soddisfatto che tutti i presidenti delle Regioni concordino sulla totale revisione del nuovo articolo 21 quando la proposta di legge delega sarà votata dalla Camera». Questo il commento del vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, durante la riunione della Conferenza delle Regioni, che ha iniziato ad esaminare il testo sul federalismo fiscale licenziato dal Senato.

La Calabria insieme al Molise ha evidenziato le due criticità presenti nel nuovo articolo 21 sulla ‘perequazione infrastrutturale’. La prima attiene la cancellazione del vincolo costituzionale per l’attribuzione delle risorse al riequilibrio territoriale (previsto all’articolo 119, comma V, della Costituzione). La seconda mette in discussione anche l’attuale chiave di riparto 85% al Mezzogiorno e 15% al Centro-Nord, una disposizione programmatica diventata norma con il decreto 185/2008.

Ci sono poi anche questioni di metodo. Infatti, la procedura per la ‘perequazione infrastrutturale’ si sovrappone e probabilmente elimina competenze vigenti per la programmazione economico-finanziaria degli interventi infrastrutturali. Tutto viene accentrato su alcuni Ministeri, eliminando i passaggi ed i confronti con le Regioni e gli organismi governativi deputati (Conferenza Stato-Regioni e Cipe).

«Ma l’esproprio non è tutto - ha detto Cersosimo - perché questa concezione della perequazione invece di innovare il paese con il federalismo fiscale ci riporta indietro come nazione. È una concezione datata delle infrastrutture e della modernizzazione. Il riequilibrio delle aree deboli, in un mondo aperto e globale, non può essere fatto esclusivamente di infrastrutture tradizionali. L’Italia, se vuole uscire da questa crisi mondiale, deve valorizzare anche ciò che di meglio può offrire il Mezzogiorno: capitale umano ed innovazione. Pertanto, se vogliamo stare al passo coi tempi ed essere competitivi occorre investire anche nelle cosiddette infrastrutture immateriali: conoscenza, banda larga, ricerca. Solo così si coglie le potenzialità di crescita del Mezzogiorno».