29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Politiche per la sicurezza

Sicurezza, Lamonica (Cgil): da governo toni demagogici e ridicoli

Rifinanziare accordi con comuni e poliziotto di quartiere

ROMA – «Il comportamento del Governo e della sua maggioranza sul gravissimo tema della sicurezza sta assumendo in queste ore e in questi giorni toni demagogici e perfino ridicoli». A denunciarlo è la segretaria confederale della Cgil, con delega ai temi della sicurezza, Vera Lamonica. «Il paese - sostiene la sindacalista - non merita questo atteggiamento irresponsabile, per la estrema gravità di episodi che si ripetono molto spesso e che allo stesso tempo denunciano lo stato di abbandono del problema della sicurezza reale». Un problema, quest’ultimo, «associato strumentalmente alla presenza di stranieri e clandestini o al tema della prostituzione, dopo che i partiti della maggioranza avevano usato in campagna elettorale il tema sicurezza in maniera irresponsabile, sollevando ed esasperando l’allarme sociale, per fare successivamente scelte demagogiche e prive di logica», aggiunge la sindacalista.

Da un lato, infatti, ricorda Lamonica, «si sono tagliati pesantemente i fondi e gli stanziamenti con la legge finanziaria per la sicurezza e la difesa e dall’altro si usano i militari come scelta di facciata per dare una illusoria percezione di maggiore sicurezza mentre registriamo in queste settimane gravissimi fatti di aggressioni, violenze e stupri contro le donne». La segretaria confederale Cgil, inoltre, rileva come «le forze politiche della maggioranza, le stesse che qualche mese fa gridavano alla insicurezza delle città e delle periferie, oggi, per bocca dello stesso presidente del Consiglio, lanciano offese gratuite all’insieme delle donne sostenendo che ‘bisognerebbe mettere un poliziotto vicino ad ogni bella ragazza’». Ma, soprattutto, «avanzando proposte fantasiose e inattuabili come la sciocchezza di utilizzare altri 30.000 militari nelle strade in funzione di ordine pubblico e sicurezza».

Per Lamonica altre sono le scelte che andrebbero prese per aumentare la sicurezza: «Riprendere e rifinanziare accordi fra governo e Comuni - dice - per proteggere, anche con mezzi tecnologici e adeguati organici delle forze di polizia, tutto il territorio comunale e in particolare le periferie. Oggi bisogna dare i mezzi e le risorse alle forze di polizia per un controllo permanente ed efficace del territorio che non si otterrà mai con i militari». Così come, precisa, «ci domandiamo perché non si parla più oggi della polizia di prossimità, cioè del poliziotto di quartiere, tanto sbandierato e poco realizzato nel passato. Quella è una scelta di effettiva protezione del territorio fondata sulla conoscenza e preparazione della polizia, che conosce il territorio e i suoi abitanti. Ma il tutto - conclude Lamonica - deve andare insieme a politiche di coesione e integrazione sociale nelle città e nelle degradate periferie».