29 marzo 2024
Aggiornato 14:30
Minori e scuola

Combattere bullismo e disagio collegando scuola e servizi sociali protezione minori

Valdegamberi: «Firmata intesa con pubblico tutore e ufficio scolastico»

PADOVA - «Un passo avanti importante fatto dall’ istituzione regionale, dalla scuola, dai servizi sociali e sanitari veneti per coordinare e meglio collegare il lavoro di educazione e protezione dei minori svolto dagli insegnanti, da un lato, e dagli operatori dei servizi territoriali dall’altro. E’ un lavoro di continuo miglioramento delle politiche e delle azioni da svolgere nella presa in carico di bambini e ragazzi a rischio che manifestano a scuola disagio e malessere con caratteristiche di aggressività, bullismo, maltrattamento, difficoltà di apprendimento». Così l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, stamani a Padova, in via Martiri della Libertà 2 (nella sede del Centro di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dell’Università di Padova), ha commentato la firma da lui posta in calce al protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione Veneto, Ufficio del Pubblico Tutore dei Minori, Ufficio scolastico regionale, Centro sui diritti della persona e dei popoli. Gli altri firmatari sono stati il Pubblico Tutore dei Minori della Regione Veneto Lucio Strumendo, la Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto Carmela Palumbo e il Direttore del Centro sui diritti della persona e dei popoli Marco Mascia.

Il protocollo riguarda insegnanti del Veneto che incontrano nella loro attività professionale bambini e ragazzi di età compresa tra i 3-4 anni (scuola dell’infanzia) e i 13-14 anni (scuola secondaria di primo grado), nonché ai professionisti e operatori extrascolastici che si occupano di infanzia e adolescenza nell’ambito dei servizi sociali e sociosanitari del territorio.

Con l’occasione, è stato presentato il volume sugli Orientamenti operativi elaborati da operatori sociali e insegnanti «per fornire alla scuola e ai servizi sociali e sanitari territoriali – ha spiegato Valdegamberi – riferimenti comuni e un linguaggio condiviso con cui affrontare le tante e differenti problematiche legate al disagio vissuto dai minori a scuola ma soprattutto per promuovere il benessere e la crescita armoniosa dei ragazzi».

Il Pubblico Tutore dei Minori Strumendo ha ricordato che «gli Orientamenti e il protocollo d’intesa si collocano in continuità con una varietà di iniziative che l’Ufficio del Pubblico Tutore dei minori ha attivato, fin dal 2002, in rapporto al mondo della scuola, ponendo al centro il tema della protezione e promozione. Con questi strumenti ci si propone di fornire informazioni e spunti pratici per gestire la reciproca relazione comunicativa tra scuola e servizi territoriali, contribuendo a individuare sul piano operativo una «chiave di accesso» che apra la comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitari dedicati all’infanzia e all’adolescenza in merito alle problematiche sottese alle manifestazioni di disagio o alle patologie individuali e sociali di cui devono occuparsi». Gli Orientamenti forniscono, tra l’altro, alcune schede descrittive e operative dedicate a problematiche come l’ aggressività, la conflittualità accentuata (che magari arriva fino al bullismo), situazioni che possono far sospettare forme di maltrattamento ai danni del bambino, difficoltà manifestate dal bambino riconducibili all’ambiente familiare di provenienza, situazioni di difficoltà apprenditiva propria di singoli o di interi gruppi-classe, difficoltà di inserimento degli alunni stranieri (una presenza molto forte nelle scuole dell’obbligo della Regione, specie in certe zone), a cui si chiede una rapida acquisizione di nozioni e forme di comportamento talvolta incompatibile con i normali tempi di apprendimento e socializzazione.