19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Fase di «schizofrenia legislativa»

«Tempi giusti per il confronto parlamentare»

Così il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, ha definito l'attuale momento di attività parlamentare

Fase di «schizofrenia legislativa»: così il Presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, ha definito l'attuale momento di attività parlamentare. Condizionato anche dalla decretazione d'urgenza «che fa assumere ritmi impazziti» al lavoro in aula e nelle commissioni, soprattutto a Palazzo Madama, dove un'approfondita discussione sui provvedimenti è diventata impossibile. Per questo l'Italia dei Valori non intende approvare un calendario a dir poco «insensato», spiega Belisario motivando - durante il suo intervento alla ripresa dei lavori in aula - la decisione assunta questa mattina durante la riunione dei capigruppo.

«Assistiamo a cose assurde - sostiene il capogruppo dei senatori IdV - come lo stop and go continuo su un provvedimento di importanza rilevante come il ddl sulla sicurezza. Il relatore ha presentato oggi i suoi emendamenti ed entro stasera dovremmo consegnare i nostri sub-emendamenti: per far che? Per discuterne poi a febbraio, perché nel frattempo dovremo occuparci degli altri decreti da convertire, a cominciare dal decreto anticrisi che la Camera licenzierà stasera con il voto di fiducia».

«Per quello avremo, se va bene, 5 o 6 giorni in tutto di discussione: non è serio, non è possibile farlo per un provvedimento così importante e sul quale già sappiamo che il Governo porrà la fiducia. Lo stesso - continua Belisario - avverrà per il federalismo, cioè per una legge di riforma sostanziale per il Paese, sulla quale noi dell'IdV abbiamo lavorato anche durante le vacanze natalizie e che si dovrà discutere ed approvare in sole 18 ore. A nostro avviso questo non è un modo congruo di lavorare».

«Per non parlare infine di un altro problema che ci sembra non di poco conto - prosegue l'esponente dipietrista - e cioè quello dei voti plurimi, dei cosiddetti 'pianisti'. Secondo quanto riferito, l'Ufficio di Presidenza (nel quale il Gruppo IdV continua a non essere rappresentato) avrebbe proposto non di adottare la soluzione delle impronte digitali prevista alla Camera, bensì di procedere ad una 'sospensione' dei colpevoli. Non ci sembra una soluzione del problema, anche perché non evita un comportamento illegittimo che può configurarsi come una vera e propria truffa ai danni dello Stato, perché il parlamentare assente mantiene un comportamento senz'altro censurabile in quanto da fannullone continua a percepire l'indennità».