28 marzo 2024
Aggiornato 22:30

8 cose da sapere sulla manutenzione delle strade di Roma

Causi e Morassut fanno chiarezza sull'appalto assegnato a Romeo

Pioveva nell'inverno 2003 su Roma. Quanto e più che nelle ultime settimane e i giornali titolavano sull'emergenza buche nella Capitale. Così il Comune scelse la via della concessione del maxi appalto sulla rete stradale romana per ben 740 km di rete viaria principale.
A ripercorrere tutta la vicenda sono stati gli ex assessori della giunta Veltroni in una conferenza stampa in cui sono emerse 8 cose da sapere ma che i giornali finora non hanno riportato.

1) La scelta del concessionario unico è stata sottoposta alla Commissione Europea che non vi ha ravveduto elementi per aprire una procedura di infrazione.

2) Era previsto dal bando un meccanismo di incentivi affinché i lavori fossero di qualità: nei primi tre anni dovevano essere seguiti la maggioranza dei lavori di manutenzione straordinaria per 280 milioni, ma il
pagamento avveniva a rata costante annuale sia per non pesare del tutto sul bilancio del Comune sia perché così il gestore aveva interesse a fare bene i lavori ogni anno, altrimenti si sarebbe tornati alla manutenzione ordinaria.

3) Non reggono i confronti con altre città perché come ha ricordato Marco Causi (ex assessore al bilancio e attualmente deputato PD) «nel nostro caso la manutenzione straordinaria aveva un peso di quasi il 50%»

4) Non c’era alcun conflitto di interessi di un membro del Cda di Risorse per Roma, come scritto da «Il Giornale» se non altro perché Risorse Per Roma non ha redatto il capitolato di appalto che invece è stato preparato dagli uffici del Comune.

5) Non è vero che non esistevano controlli da parte del Comune. «Esistevano - spiega Causi- meccanismi basati sull'obbligo di risultato e una commissione di vigilanza presieduta dal generale dei carabinieri
Venditti che ha prodotto dei report anche negativi. Ciò dimostra che non c'era alcuna sudditanza del Comune verso l'affidatario».

6) L’aggiudicazione fu trasparente con una commissione di gara di altissimo livello di cui facevano parte
membri dell'avvocatura del Comune e della Corte dei Conti».

7)È sbagliato parlare di «global service» perchè dentro l'affidamento ciascuna ditta doveva qualificarsi per la sua specializzazione: la Vianini per la manutenzione straordinaria, la Romeo si occupava di servizi e progettazione straordinaria e il consorzio Strade sicure della manutenzione ordinaria. Per tutte c'era il
divieto di subappalto.

8) Chiarezza anche sulle «referenze bancarie: nel capitolato si chiedeva che ciascuna impresa o consorzio di imprese dovesse presentare due fideiussioni concesse da istituti bancari.

Tra l'altro, come ha ricordato Causi «l'appalto alla Romeo non era uno dei maggiori concessi dal Comune. Abbiamo gestito appalti molto più grandi come quello delle metropolitane: il Comune investiva un miliardo l'anno e alla Romeo andavano solo 23 milioni. E a chi gli ha chiesto se era opportuno affidare i lavori di manutenzione delle strade della Capitale ad un imprenditore come Romeo, già condannato in passato causi ha risposto ricordando come il Comune «non può valutare a priori l'opportunità' che un'impresa partecipi a una gara. A posteriori possiamo assicurare che se pure c'era una inopportunità questa non si e' trasformata in una causa di incompatibilità». Poi ha notato come la domanda andrebbe «rivolta a decine di stazioni appaltanti, compreso lo Stato».

Il paradosso è che se oggi il sindaco Alemanno e' in grado di revocare l'appalto con il consorzio di cui faceva parte la Romeo e lo può fare senza gravi contenziosi è grazie a quei meccanismi di controllo che la giunta Veltorni ha messo in campo.
A ricostruire i fatti sono stati anche Roberto Morassut (Urbanistica) ora segretario del Pd Lazio, Claudio Minelli (Patrimonio), Giancarlo D'Alessandro (Lavori Pubblici). «Abbiamo pensato di trattare la rete viaria principale come se fosse stato un acquedotto – ha spiegato Causi - scegliendo un gestore che prendesse in carico
l'intera infrastruttura». Ora spetterà alla nuova giunta decidere il da farsi, purché qualcuno provveda a risistemare le strade di Roma dato che piove ogni anno.