18 agosto 2025
Aggiornato 11:30
Finanziaria 2009

«Manovra sbagliata, in Commissione non accolte richieste miglioramento»

Questo il commento del capogruppo di Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, dopo l'approvazione della Legge Finanziaria 2009 da parte della Commissione Bilancio di Palazzo Madama

«E' una manovra sbagliata, che non risolverà e nemmeno ridurrà i problemi economici che gli italiani si troveranno a dover affrontare»: questo il commento del capogruppo di Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, dopo l'approvazione della Legge Finanziaria 2009 questo pomeriggio da parte della Commissione Bilancio di Palazzo Madama.

«Il provvedimento era stato impostato prima dell'estate e quindi prima dell'avvio della fase critica sui mercati finanziari - ricorda Lannutti - ma il Governo non ha apportato alcuna modifica al testo presentato in Parlamento. L'opposizione, in particolare l'Italia dei Valori, ha tentato di inserire qualche emendamento migliorativo, ma nessuno di questi è stato approvato».

«Le nostre proposte prevedevano una riduzione del 2% della spesa pubblica e l'utilizzo di una cifra pari all'1% del Pil per agevolare il rilancio. Tra gli emendamenti non accolti - elenca il senatore Idv - c'era l'incremento del fondo per gli interventi straordinari di edilizia scolastica, il rifinanziamento del Piano casa e quelli a favore delle politiche abitative; tutti quelli per ridurre i costi della politica, dall'abolizione del cumulo tra indennità da ministro e indennità da parlamentare, alla soppressione delle comunità montane, all'obbligo per i Comuni di consorziare i servizi, alla riduzione dei rimborsi elettorali ai partiti politici».

«Non è stato accolto nemmeno l'emendamento per la restituzione del fiscal drag e quelli per aumentare le detrazioni fiscali sui mutui e sugli affitti prima casa - continua Lannutti - ma quel che è peggio è che è stato escluso anche l'aumento del 10% delle indennità per i non vedenti e quello del fondo per le vittime del dovere e della criminalità organizzata».

«In compenso - ironizza il parlamentare IdV - la maggioranza non ha voluto reintegrare nemmeno il finanziamento per l'attività dell'Antitrust lasciando così il mercato più libero da controlli. Ma ancor più è stata concessa agli enti locali la possibilità di rinegoziare i contratti stipulati sugli strumenti finanziari derivati e quel che succederà tra un anno è facilmente immaginabile».