«Dopo Oslo, ora si adegui la normativa italiana»
Lo dice Alessandro Maran, capogruppo del Pd in Commissione Affari Esteri: abbiamo già presentato una proposta di legge
ROMA - «Dopo la firma del Trattato di Oslo, che è un ottimo passo in avanti per la definitiva messa al bando delle bombe a grappolo, ora è urgente adeguare la normativa italiana, dando un segnale forte anche ai principali produttori e utilizzatori di questo terribile strumento di morte, cioè Russia, Usa, Cina, India, Pakistan e Israele, che ancora non hanno voluto sottoscrivere l ’accordo».
Lo dice Alessandro Maran, capogruppo del Pd in Commissione Affari Esteri il quale spiega che il Partito Democratico ha già presentato una proposta di legge, di cui è primo firmatario il vicepresidente della stessa commissione, Franco Narducci, per includere tutte le munizioni cluster o sub-munizioni delle bombe a grappolo nella definizione di mine antipersona, e dunque per sottoporle alla disciplina della legge 374 del 1997. Infatti, l'Italia ha nei propri arsenali munizioni cluster e figura tra i paesi produttori e lo stoccaggio, la produzione e la vendita di queste armi micidiali, i cui effetti sono del tutto assimilabili a quelli delle mine antipersona (se non addirittura più gravi), sono completamente legali. Ora il parlamento può rapidamente adeguarsi all’accordo siglato ad Oslo, assumendo nella propria legislazione gli avanti indirizzi assunti in quella sede».