18 agosto 2025
Aggiornato 11:30

Lettera a Fini: «Anti-pianisti, noi ci stiamo»

Egregio presidente della Camera, i deputati del Partito democratico non si avvarranno della facoltà di sottrarsi alla nuova procedura di identificazione del voto e intendono invece aderire senza riserve al nuovo sistema di votazioni la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo mese di febbraio.

Tutto il gruppo del Partito democratico condivide pienamente la decisione – adottata dall’ufficio di presidenza nella seduta del tre luglio scorso – di utilizzare nel sistema di votazione elettronico dell’aula una nuova metodologia per assicurare la personalità del voto, sulla base di una rilevazione biometrica dei punti caratteristici delle dita della mano, alla cui approvazione il Partito democratico ha dato il suo contributo, convinto che sia doveroso e urgente porre termine al malcostume dei «pianisti», triste espressione con la quale l’opinione pubblica usa ormai indicare i parlamentari che votano per i loro colleghi assenti. Si tratta di un fenomeno gravissimo che nuoce prima ancora che alla nostra dignità a quella delle istituzioni.

In questo senso sono ampiamente condivisibili le parole della Corte costituzionale: «Nello stato costituzionale nel quale viviamo, la congruità delle procedure di controllo, l’adeguatezza delle sanzioni regolamentari e la loro pronta applicazione nei casi più gravi di violazione del diritto parlamentare si impongono al parlamento come problema, se non di legalità, certamente di conservazione della legittimazione degli istituti della autonomia che presidiano la sua libertà» (sentenza 379/1996). Nel dispositivo è contemplata la facoltà per i singoli deputati di sottrarsi alla nuova procedura, facoltà di cui non intendono avvalersi i deputati del Pd.