Monti Ausoni diventano parco regionale
LIPU plaude il Consiglio regionale del Lazio: «Fatto di grande importanza»
I Monti Ausoni, che insieme ai vicini Monti Aurunci ospitano specie di uccelli di grande importanza come il Pellegrino, il Biancone, la Monachella, e tre specie di averle, sono diventati «Parco naturale regionale dei Monti Ausoni e lago di Fondi» grazie alla legge approvata mercoledì 19 novembre dal Consiglio regionale del Lazio.
Un fatto di grande importanza – commenta la LIPU-BirdLife Italia - in un ambiente caratterizzato da habitat e specie già tutelate grazie alla direttiva comunitaria come Zona di Protezione Speciale (ZPS) ma che grazie all’istituzione del parco troveranno maggiori tutele e garanzie di sopravvivenza.
A nove anni dall’istituzione dell’ultimo parco regionale (quello di Bracciano Martignano), il Consiglio regionale ha così costituito un nuovo parco, 12mila ettari che comprende nove comuni e ambienti di grande importanza, in particolare aree substeppiche che rappresentano un prezioso territorio di caccia per il Biancone e dove nidificano altre specie minacciate come l’Averla Capirossa, l’Averla cenerina, l’Averla piccola e la Monachella.
Tra i primi obiettivi dell’Ente parco – sottolinea la LIPU – rientrano l’avvio di un progetto che coinvolga i residenti nelle attività del parco (come per esempio il turismo sostenibile), e il riequilibrio per l’area del lago, già avviata due anni fa con l’istituzione del Monumento naturale Lago di Fondi.
L’area dei Monti Ausoni, area di montagna in gran parte abbandonata dall’uomo, ha inoltre una grande importanza per il Falco Pellegrino, tanto da rappresentare per questa specie il sito più importante a livello regionale. Anche per il lago di Fondi – prosegue la LIPU – l’inclusione nel territorio del Parco è un fatto importante, che offrirà protezione a una zona umida frequentata da specie e minacciata in passato dal bracconaggio, dall’inquinamento e dallo sfruttamento del territorio.
«Accogliamo con grande soddisfazione l’istituzione del parco – commenta Fulvio Mamone Capria, vicepresidente LIPU – un’area che include ambienti agricoli, acquatici e forestali di grande importanza per la tutela della biodiversità in sede regionale, da tempo minacciata da fattori quali il degrado dell’habitat, l’intensificazione delle pratiche agricole e il bracconaggio. L’istituzione del parco – conclude Mamone Capria – conclude un percorso importante di tutela dell’area da parte della Regione Lazio, con l’individuazione della ZPS e con il recente progetto LIPU Birdmonitoring che ha intensamente monitorato l’area ora inclusa nel parco».