«L’adesione al PSE potrebbe dividere il partito in due»
E' quanto scrive il Deputato del Partito Democratico Gianni VERNETTI in un articolo pubblicato quest’oggi dal quotidiano “Europa”
«Il Partito Democratico italiano si faccia promotore di una iniziativa politica di superamento delle vecchie famiglie della politica europea ed internazionale con l’obiettivo di riunire, prima in Europa e poi tra le due sponde dell’atlantico, i riformisti di diversa tradizione»: è quanto scrive il Deputato del Partito Democratico Gianni VERNETTI in un articolo pubblicato quest’oggi dal quotidiano «Europa».
Negli ultimi giorni il tema della collocazione internazionale ed europea del PD è tornato al centro del dibattito ma per Gianni VERNETTI «la strada giusta non è l’adesione acritica ad un gruppo esistente, tanto meno l’adesione al PSE, bensì la promozione di un nuovo gruppo di ‘Democratici’ in seno al Parlamento Europeo in grado progressivamente di attrarre le migliori esperienze del socialismo e della liberaldemocrazia europea. In breve tempo il gruppo dei «Democratici» sarà il naturale interlocutore dei Democrats oltreoceano e rappresenterà l’evento politico più significativo in Europa con grandi capacità di attrazione e di espansione».
Secondo Gianni VERNETTI «l’esperienza del PD italiano rappresenta un modello concreto, e già praticato in un grande paese europeo, di convergenza fra le culture socialiste e quelle liberali e cattoliche progressiste», un modello da imitare anche in Europa scongiurando l’ipotesi di un’adesione «al PSE o direttamente o in forma federata», perché questo segnerebbe «un’appartenenza a tutti gli effetti al Gruppo Socialista» con possibili «effetti dirompenti sulla tenuta stessa del PD come soggetto politico unitario».
«Una tale forzatura - ha concluso l’On. Gianni VERNETTI - potrebbe dividere il partito in due».