28 aprile 2024
Aggiornato 15:30
«Il governo Berlusconi ha prosciugato di 14 miliardi il Fondo per le aree sottoutilizzate»

«Da governo ‘scippo’ clamoroso su fondi FAS per Mezzogiorno»

E’ quanto dichiara Sergio D’Antoni, responsabile Mezzogiorno del PD

«Uno «scippo» clamoroso – aggiunge D’Antoni –, che sarà pagato soprattutto dalle aree deboli del Mezzogiorno. Dallo schema di delibera stilato dal Cipe, infatti, emerge che le regioni del Sud pagheranno complessivamente un dazio di quasi 12 miliardi di euro».
«Se questi soldi fossero riallocati per rilanciare l'economia e la domanda nel meridione, saremmo pronti a chiudere un occhio. Ma purtroppo, documenti alla mano, non c'è nulla di tutto questo».

«L'esecutivo – prosegue il deputato del Pd –, dopo aver bloccato per quasi un anno la programmazione 2007-2013, la riavvia con importi ridotti. Tutto qui. Un'operazione di «riciclaggio» di risorse già stanziate dal governo Prodi che serve solo a far fronte a scelte politiche sbagliate come il taglio dell'ICI per i più ricchi, o a esigenze di cassa, vedi i soldi per i comuni di Catania e Roma. Operazioni pagate con i soldi stanziati per le aree deboli». «Avvicinandosi alle singole realtà regionali, lo scenario è inquietante. Il prezzo più caro lo paga la Sicilia con 512 milioni di taglio. Seguono la Campania, con una sforbiciata di 487 milioni, la Puglia che precipita di 390 e la Sardegna a meno 270».

«Sul piano strategico nazionale – dice ancora D’Antoni –, alle aree del Sud vengono tolti più di due miliardi di euro. Oltre mezzo miliardo sarà tolto complessivamente a settori essenziali come l'istruzione e la sanità, mentre i progetti per lo sviluppo subiranno la decurtazione di quasi 200 milioni di euro. Siamo davanti a un barbaro taglio verticale, senza l'ombra di una redistribuzione delle risorse. È così che il governo cerca di rilanciare il Sud? È così che intende varare le necessarie politiche espansive? Altro che piano anti-crisi: il governo conferma la sua grave impostazione antimeridionalista e si prepara a calare una scure che condannerà per anni lo sviluppo dell'intero Paese».