28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
«Il federalismo è provvedimento oscuro, il colmo per ministro semplificazione»

«Calderoli aumenteranno le tasse?»

Lo dichiara Beatrice Magnolfi, ministro della semplificazione legislativa del Governo ombra del PD

Bankitalia oggi e la Corte dei Conti ieri, hanno certificato che il federalismo di Calderoli è una legge «oscura» «lacunosa» e «complicata». Il colmo per un ministro della Semplificazione.
Ci sono dei nodi quindi che devono essere sciolti, per questo riformulerò alcune semplici domande a cui ancora il ministro Calderoli non ha dato risposta.

1-Cosa comporta per i contribuenti il principio di «territorialità»? Ad esempio, se un’impresa ha la sua sede legale nella regione A, ma produce nella regione B, dove paga le tasse? E quale aliquota applica? La A o la B? E se una catena commerciale ha negozi in tutte le regioni, deve applicare aliquote magari tutte diverse? Come si fa ad evitare che tutti vogliano trasferirsi là dove si paga l’aliquota più bassa?

2-Nel testo presentato si dice che tutti i livelli di governo (Regioni, Province, Comuni, Città metropolitane e Roma capitale) godono di autonomia impositiva, ovvero finanziano se stessi e i servizi da erogare ai cittadini attraverso imposte proprie. Mentre è chiaro quale sarà la principale fonte di gettito per la Regione , è ancora un mistero di cosa vivranno i Comuni e le Province, si parla solo di un preoccupante «paniere di imposte» degli Enti Locali. Cosa significa in concreto? E come faranno i Comuni a recuperare l’abolizione dell’ICI sulla prima casa? Non c’è il rischio di moltiplicare le imposte invece di semplificare?

3-In campagna elettorale la Lega ha promesso ai suoi elettori del nord che, grazie al Federalismo, pagheranno meno tasse e avranno servizi migliori. Poi, i ministri Bossi e Calderoli hanno promesso alle regioni del sud che non saranno minimamente penalizzate dalla riforma. Ma, se il nord ci guadagna e il sud non ci perde, quanto aumenta la spesa dello Stato? Si dice che, grazie all’abrogazione della spesa storica e alla definizione di costi standard, tutte le amministrazioni impareranno a spendere meglio. Ma, in attesa di questo percorso pedagogico, chi paga? E’ vero, come preannunciato dalle audizioni al Senato, che aumenteranno le tasse per i cittadini?

Caro ministro Calderoli, ci aiuti a capire in modo semplice e chiaro