28 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Vicenda Eluana Englaro

«Condivisibili conclusioni gruppo di lavoro ministero salute»

Lo afferma in una nota il senatore Daniele Bosone (PD), neurologo e vicepresidente della Commissione sanità

«Sono assolutamente condivisibili le conclusioni alle quali è giunto il gruppo di lavoro su 'Stato vegetativo e stato di minima coscienza' istituito dal Ministero della salute».

Lo afferma in una nota il senatore Daniele Bosone (PD), neurologo e vicepresidente della Commissione sanità, il quale ribadisce che: «come rappresentato nel disegno di legge Baio-Bosone sulle dichiarazioni anticipate di volontà, sono necessari massima cautela e studi approfonditi per uno stato di malattia di cui ancora si conosce poco. Studi non ancora conclusi sia neurofisiologici sia neuroradiologici dimostrano infatti come molti pazienti in coma presentano ancora segni di attività. Oggi non sappiamo quanta percezione abbiano degli stimoli esterni e a quanta affettività residua possano partecipare. Si tratta comunque di pazienti vivi a tutti gli effetti e per i quali togliere l’alimentazione e l’idratazione artificiali configurerebbe una condotta omissiva in contrasto con l’articolo 2 della Costituzione e anche con alcuni articoli del codice penale».

«Idratare e nutrire un paziente – prosegue Bosone – è molto diverso che curare una patologia: quindi la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale è giustificata solo in caso di fine della vita. Ora, il problema è verificare attraverso un profondo consensus etico-scientifico se sia possibile identificare eventualmente stati di coma davvero irreversibili o davvero tali da assimilare quel paziente a un paziente giunto alla fine della sua vita. E il disegno di legge Baio-Bosone – conclude – opportunamente evidenzia la necessità che il tema venga affrontato con cautela e prudenza».