PS umbro: «Alle elezioni con il proprio simbolo»
Bertini: «Contatti con il Partito democratico e allargamento del dialogo con l’Udc»
Il Partito Socialista umbro si è riunito venerdì 14 novembre, nella sala conferenze dell’Art Hotel di Perugia, per discutere con i suoi amministratori ed iscritti. L’assemblea ha fatto il punto sulla situazione umbra del partito in vista dei prossimi appuntamenti elettorali: le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e le elezioni amministrative. Erano presenti, tra gli altri quasi tutti gli amministratori delle istituzioni locali, a cominciare dall’assessore regionale Silvano Rometti, gli assessori ed i consiglieri delle due province, sindaci ed assessori comunali socialisti.
I lavori si sono aperti con la relazione del segretario regionale del partito Roberto Bertini, che dopo aver salutato l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per le prime sortite pubbliche in cui ha affrontato temi cari alla tradizione socialista italiana, ed aver fatto un’analisi della situazione nazionale, ha messo in evidenza quelli che saranno gli obiettivi del Ps umbro nei prossimi mesi. La tornata elettorale per le amministrative, che si svolgeranno nella prossima primavera, vede il Ps impegnato nella costruzione di alleanze con le forze della coalizione di centrosinistra. «Il partito è già al lavoro – ha detto Bertini – avendo avuto alcuni contatti con i partiti e i movimenti politici del centrosinistra, a partire dal Pd, ma allargando il dialogo ad un partito di centro, legato alla tradizione cattolico-liberale come l’Udc». «Il collante – è stato detto - deve essere la condivisione di programmi politico-amministrativi forti, che sappiano fornire risposte concrete alle esigenze dei cittadini».
È stato quindi annunciato che il Partito socialista si presenterà alle elezioni provinciali e nei comuni maggiori con il proprio simbolo, dimostrando di «essere un partito forte e vivo. Verranno costruite liste autorevoli, in cui oltre ad una fondamentale dose di rinnovamento saranno presenti tutti coloro in grado di garantire un contributo di esperienza e di consensi, acquisiti attraverso il lavoro svolto ricoprendo incarichi amministrativi in questi anni e ad un forte radicamento sul territorio».
Per l’elaborazione di programmi di spessore e di qualità, fondamentale è il lavoro che sta portando avanti il «Gruppo delle Idee», che si concluderà con una serie di proposte che verranno presentate alla Conferenza programmatica regionale, che si terrà nei primi giorni di dicembre. L’obiettivo del laboratorio, a cui danno il proprio apporto persone di diversa estrazione ed esperienza, è quello «di elevare nella nostra regione il dibattito politico su temi come l’economia, il welfare, le politiche culturali, le infrastrutture e l’ammodernamento dell’assetto istituzionale. In un momento di crisi sociale ed economica, si stanno elaborando proposte riformatrici e di modernizzazione attraverso scelte coraggiose, che premino la qualità e il merito».
«La nostra proposta per l’Umbria - ha detto ancora Bertini - vuole ripartire investendo sul materiale umano, sostenendo formazione e ricerca, migliorando e potenziando le infrastrutture interne e quelle verso altre regioni, razionalizzando la macchina amministrativa, attuando politiche di sostegno alle imprese». Numerosi gli interventi da parte di dirigenti politici e amministratori, da cui trarre importanti spunti per affrontare la prossima tornata elettorale.
I lavori sono stati chiusi dall’apprezzato intervento dell’onorevole Marco di Lello, coordinatore della segreteria nazionale, che ha ribadito l’inizio di un costruttivo dialogo a livello nazionale con il Pd di Veltroni, sottolineando che «il Ps rappresenta la forza riformista a cui il Pd guarda con grande interesse». Ha poi sottolineato «con molto piacere la grande vitalità del Ps in Umbria», vista la grande partecipazione con cui si è svolta la serata. Secondo Di Lello, «questo radicamento territoriale deve essere il fattore su cui impostare la campagna elettorale, cogliendo in questo aspetto una similitudine con quanto fatto da Obama negli Usa, che è riuscito nell’impresa di mobilitare quelle categorie di elettori, giovani, operai, anziani, che in altri appuntamenti non erano coinvolti».
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