Il SILP Cgil di Genova chiede più risorse per la categoria
«La nostra realtà non ha nulla a che vedere con le fiction»
La corretta dotazione individuale dei dispostivi di protezione rappresenta il più importante elemento di garanzia per gli Operatori della Polizia di Stato impegnati quotidianamente sul territorio.
Le pattuglie delle Volanti dell’UPG e dei Commissariati, i centauri degli «Arieti» dell’UPG, il personale impegnato nei servizi di O.P., i Poliziotti di Quartiere e tutto il personale che garantisce un attività operativa territoriale, affrontano i turni di servizio in condizioni di sicurezza inadeguate. Da anni denunciamo la mancanza di idonei dispositivi di protezione individuale per poter lavorare con maggiore sicurezza: poi è arrivata la tragedia che ha portato via Daniele che ha reso tutto ancora più difficile…
Come mai la Questura di Genova può contare su una misera ed inadeguata dotazione di soli 19 giubbotti di protezione da «sottogiacca»? Come mai non si riescono ad ottenere dei guanti «antitaglio» utilissimi per interventi di prevenzione? Per non parlare dei motociclisti della Questura che dopo aver ottenuto la fornitura dei caschi continuano ad attendere invano la divisa prevista per il loro servizio che ovviamente prevede rinforzi anti-trauma!
E sempre più arduo far emergere il grido d’allarme della nostra categoria quando i media riescono a far passare «messaggi» tranquillizzanti sulla presenza di dotazioni futuristiche per contrastare il crimine (per esempio apparecchiature sofisticate per il controllo del tasso alcoolometrico o di stupefacenti degli utenti oppure spot pubblicitari che mostrano efficientissime squadre speciali d’intervento: il tutto continuamente farcito da fiction televisive a dir poco «ridicole» .
La realtà? È un'altra. Perché non girano una puntata di una fiction negli uffici della Questura di Genova? Magari all’Ufficio denunce dove gli utenti preferiscono non sedersi sulle sedie per non sporcarsi gli abiti; oppure nei seminterrati dell’Ufficio Immigrazione dove si lavora in deroga alla normativa con il risultato che piove sulle scrivanie. E potremmo continuare.
In questo stato di cose si va avanti tra tagli governativi che contraddicono le miraobolanti promesse pre-elettorali ed evidenti incapacità organizzative locali che da tempo denunciamo (non scordiamoci il poligono di tiro chiuso da tre anni o la precarietà del Commissariato Centro).
La situazione è grave certo, ma sarebbe già un passo avanti se chi ha la responsabilità delle donne e gli uomini della Polizia di Stato a Genova cominciasse a riconoscere che non basta dire: »dobbiamo riuscire a dare una risposta con gli uomini e gli strumenti che abbiamo».
Se si cominciasse a chiedere formalmente e pubblicamente più personale e più strumenti qualcosa potrebbe cominciare a cambiare……
Roberto Traverso
Il Segretario Generale Provinciale