19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Le indagini dei militari sono partite dopo l'arresto di Salvatore Rinella

A Monreale sequestrati a Cosa Nostra beni per 100 milioni

Quest'ultimo sequestro è stato autorizzato dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della Dda del capoluogo

I carabinieri di Monreale, in Sicilia, hanno sequestrato terreni e immobili ubicati in diverse località della provincia palermitana valutabili in circa 100 milioni di euro, di proprietà di esponenti mafiosi. Le indagini dei militari sono partite dopo l'arresto di Salvatore Rinella e già nel 2007 avevano portato ad un sequestro di beni. Quest'ultimo sequestro è stato autorizzato dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della Dda del capoluogo.

I beni erano intestati ai 5 eredi legittimi di Salvatore Buttitta (deceduto ad agosto scorso): il lavoro svolto dagli investigatori nel corso di quasi 2 anni, ha permesso di acquisire una moltitudine di indizi univoci che hanno consentito di conseguire un obiettivo di fondamentale importanza nella lotta all'associazione per delinquere denominata 'cosa nostra'. Alla base dei questo sequestro - scrivono in una nota i carabinieri - c'è la Legge 575/1965 'Disposizioni contro la mafia' che prevede infatti come attraverso il sequestro possano essere sottratti alla consorteria mafiosa i beni di cui essa dispone o può disporre in via diretta od indiretta, consentendo così l'effetto di privare la struttura criminale di patrimoni e mezzi di sostentamento (sì da elidere il vitale rapporto tra la capacità economica, il potere di controllo del territorio e l'imposizione delle proprie regole socio-economiche) e, nel contempo, di acquisire i patrimoni così illecitamente accumulati, immettendoli nella diretta disponibilità dello Stato». La particolarità del provvedimento eseguito oggi, spiegano ancora i carabinieri «consiste nell'applicazione dell'art.2-bis comma 6-bis della Legge 575/1965, introdotto dall'art.10 del Decreto Legge 23 maggio 2008, n. 92.«

La norma - inserita nel 'pacchetto sicurezza' - ha previsto che le misure di prevenzione patrimoniale possano essere applicate anche in caso di morte del soggetto proposto e che, nel caso in cui il decesso del proposto sopraggiunga nel corso dell'instaurato procedimento, esso debba proseguire nei confronti degli eredi legittimi, ovvero degli aventi causa. I beni sequestrati oggi sono 214 terreni, adibiti a pascolo ed a coltivazioni di vario tipo (agrumeti, oliveti, vigneti) per un'estensione totale pari a circa 100 ettari; 33 unità immobiliari, ubicate nei Comuni di Palermo, Bagheria, Altofonte, Altavilla Milicia, Polizzi Generosa, Santa Cristina Gela, Belmonte Mezzagno, Santa Flavia, Termini Imerese, tra le quali 16 terreni ove sono stati realizzati edifici e manufatti, che saranno automaticamente inseriti nel procedimento di sequestro.

Fonte: Apcom