12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Finanziamenti alle università migliori e a chi elimina corsi e sedi distaccate inutili

«Ecco fondi per merito, più morbido blocco turn over»

Ma i tagli previsti in Finanziaria restano invariati, tanto la loro applicazioni si avrà solo dal 2010

Finanziamenti alle università migliori e a chi elimina corsi e sedi distaccate inutili e blocco delle assunzioni negli atenei con i conti 'in rosso'. Negli atenei italiani arrivano i fondi in base al merito e ad una più attenta razionalizzazione delle spese. Novità anche su concorsi e blocco del turn over che il governo, complici anche le proteste dei giorni scorsi di studenti e rettori, ha deciso per il momento di 'ammorbidire'.

Ma i tagli previsti in Finanziaria restano invariati, tanto la loro applicazioni si avrà solo dal 2010. Dopo le manifestazioni e le polemiche delle settimane scorse seguite alla legge sulla scuola, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha presentato ieri in Consiglio dei Ministri un decreto legge su diritto allo studio, reclutamento del personale ed efficenza del sistema universitario: «Non si tratta di una riforma», ha precisato Gelmini, ma di aver colto «la necessità e la consapevolezza di un forte cambiamento». Intanto, per domani ma annunciate già nei giorni scorsi, sono previste manifestazioni e proteste in tutta Italia La norma pone così un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune università (soprattutto nel rapporto entrate-uscite): da oggi gli atenei con bilanci in perdita non potranno bandire concorsi per docenti o personale amministrativo. Allo stesso tempo arrivano 500 milioni di euro (cioè circa il 5% del Fondo del Finanziamento Ordinario) alle università migliori: quelle con produzione scientifica migliore, l'organizzazione e la qualità didattica migliori. Le sedi più virtuose saranno individuate attraverso i parametri di valutazione Civr, Cnvsu e modelli internazionali.

Ulteriori premi economici, trasferiti direttamente dal ministero, andranno alle università che ridurranno sedi distaccate non funzionali ed i corsi di laurea in eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro. Capitolo a parte i concorsi ed il turn over. Nel primo caso il ministro ha sottolineato che 'nel decreto legge approvato dal Cdm sull'università non ci sarà alcun blocco dei concorsi già banditi': cambia però (da subito) il meccanismo delle commissioni di valutazione, 'introducendo un elemento di trasparenza dettato da un sorteggio per garantire che i concorsi si svolgano nella maniera più corretta possibile. Il decreto interviene in via transitoria su concorsi per ricercatori e professori: al posto di 5 persone ne eleggeremo 12 e dentro a queste ne sorteggeremo 4'. In questo modo 'i concorsi non saranno posticipati di molto ed entro la fine di gennaio le commissioni saranno composte con le nuove modalità'. Per il turn over - che negli atenei passa dal 20 al 50% - il governo ha invece deciso si stanziare 150 milioni di euro, incentivi alle università per favorire il pensionamento e l'assunzione di giovani docenti. Le università potranno così anche decidere di fare entrare solo giovani ricercatori, arrivando quindi ad assumere 2 giovani ricercatori per ogni docente in pensione. In ogni caso, secondo il decreto, almeno il 60% delle assunzioni deve essere destinato ai nuovi ricercatori e le università che rinunceranno a trattenere i docenti oltre i 70 anni di età potranno raddoppiare il numero dei posti per ricercatori.

I concorsi per posti da ricercatore (2.300 posti) già banditi saranno esclusi dal turn over. Ulteriori interventi sono previsti per le borse di studio ('dal 2009 le garantiremo tutte con 135 milioni di euro', ha detto Gelmini) e per la costruzione di nuove strutture universitarie (pronti 65 milioni). Molti atenei dovranno così stringere la cinghia, anche perchè il taglio delle risorse per le università previsto per il 2010 'resta', ed è 'significativo', ma il ministro ha ricordato che 'abbiamo un anno o più per cominciare un percorso di riforma: dalla razionalizzazione dei corsi di lauera, che non vuol dire impoverimento dell'offerta formativa ma semplicemente l'andare ad eliminare i corsi inutili, e da un utilizzo migliore delle risorse - ha detto - abbiamo la possibilità di realizzare risparmi e rendere quel taglio meno doloroso'. Pronte anche le linee guida per i prossimi provvedimenti: sono il reclutamento di docenti e ricercatori, dottorato di ricerca, valutazione e governance, 'un documento programmatico di legislatura - ha spiegato Gelmini - che offriamo al dibattito con il mondo accademico e che sarà oggetto di discussione nelle commissioni competenti e nelle Aule parlamentari'.

Fonte: Apcom