29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Sperimentazione animale

Commissione UE presenta proposta di revisione della direttiva 86/609

LAV: «urgente e attesa da anni, necessaria discussione prima delle elezione UE di giugno 2009»

La Commissione Europea ha presentato la proposta di revisione della direttiva 86/609 sulla sperimentazione animale. La Commissione ha lavorato alla revisione di questa direttiva sin dal 2002 e, dopo essere stata rinviata per mesi, trova finalmente oggi la sua conclusione.
«Ci auguriamo che questo testo possa rappresentare la base su cui costruire un profondo cambiamento nello scenario nazionale e  internazionale della ricerca scientifica e nel riconoscimento del valore della vita animale e umana», commenta Michela Kuan, responsabile LAV Vivisezione.

La LAV invita il Parlamento e il Consiglio UE a considerare una priorità la discussione della nuova direttiva sui test su animali. Se la nuova direttiva non sarà discussa in Parlamento entro le elezioni europee previste per giugno 2009, infatti, la legislazione rischia di essere significativamente ritardata, «e ogni giorno di ritardo nell’emanazione della normativa, comporta la sofferenza di migliaia di animaliprosegue la Kuan Questa nuova proposta è attesa da anni: ogni ulteriore ritardo è semplicemente inaccettabile».

Con la legislazione esistente ferma al 1986 è tempo di considerare gli enormi progressi scientifici raggiunti, così quanto la crescente coscienza dell’opinione pubblica in materia di  test sugli animali: in un recente sondaggio il 93% degli intervistati chiedeva di aumentare i livelli di benessere/protezione degli animali usati negli esperimenti con un’azione a livello comunitario.

Ogni anno nell’Unione Europea vengono usati 12 milioni di animali, ma non tutti ricevono la stessa tutela legale. Le norme UE, infatti, non tutelano gli animali usati nelle esercitazioni didattiche, che riguardano un terzo degli animali usati, mentre non esiste negli Stati Membri un criterio di armonizzazione per i processi di autorizzazione di ricerca su animali, e questo significa che alcuni test sono duplicati e non sostituiti con metodi alternativi all’uso di animali.

«Il nostro obiettivo è quello di favorire una costante riduzione nel numero di animali usati in UE a scopo sperimentale, in vista del traguardo finale rappresentato dalla sostituzione degli animali nella ricerca con metodi eticamente e scientificamente validi, rendendo il processo di autorizzazione quanto più rigoroso possibile, e promuovendo il ricorso a metodi alternativi», conclude Michela Kuan.

Eurogroup for Animals e LAV invitano l’Unione Europea ad assumere un ruolo di leadership per lo sviluppo e l’adozione di metodi alternativi all’uso di animali, rafforzando il mandato dell’ECVAM (centro europeo metodi alternativi): con il suo budget sempre più esiguo, infatti, ECVAM non è attualmente in grado di svolgere il suo ruolo e depositare alternative valide.