19 aprile 2024
Aggiornato 07:00

Raid fascista contro Chi l'ha Visto?

Irruzioni alla Rai e minacce per i giornalisti di Rai3

Un'irruzione squadrista alla Rai, minacce per i giornalisti e rivendicazioni farneticanti sulla colpa di fomentare gli animi. Questa è la ricostruzione di quanto accaduto ieri dopo la trasmissione Chi la visto? In onda su Rai3 che ha mostrato un video inedito dell'aggressione organizzata da parte di teppisti ad un gruppo di giovani studenti in Piazza Navona durante il sit-in contro la Legge Gelmini.

Una trentina di estremisti di destra col volto coperto dal passamontagna hanno scavalcato i cancelli della Rai di Via Teulada a Roma e incominciato a lanciare uova contro i muri. Scappati prima dell'intervento della Polizia, alcuni di loro hanno preferito continuare la loro «protesta» via telefonica rivendicandola a nome di Forza Nuova. La colpa della redazione è stata quella di aver mandato in onda il filmato che ritraeva i volti degli aggressori appartenenti al noto movimento di destra «Blocco Studentesco». E poi una promessa: ««vi abbiamo identificato a voi ed ai vostri familiari».
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Nella prima telefonata una voce maschile ha spiegato bene che «abbiamo visto la vostra trasmissione dove chiedete nome, cognome e indirizzi di chi è stato fotografato. Noi faremo lo stesso con tutti voi: chi ha visto voi; chi lavora con voi; dove abitate, e poi verremo sotto le vostre case». A questa telefonata d'amore ne sono seguite altre tre dello stesso tenore.

Seguendo poi la moda inaugurata dal Sottosegretario agli Interni, Nitto Francesco Paola di voler negare in Aula ogni più semplice evidenza e di addossare la colpa ai soliti facinorosi di Sinistra (leggasi ragazzi di 14 anni), anche Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova ha voluto dichiarare il suo sdegno per la trasmissione e la «volontà di una certa sinistra di scaldare gli animi per riaprire una spirale di violenza contro i ragazzi di destra. Hanno tracciato una lista di proscrizione nei confronti di militanti politici».

Immediata la reazione dei parlamentari democratici indignati per quanto accaduto. Per Marco Minniti, ministro degli Interni del governo ombra del PD, «l’assalto squadristico alla redazione di Chi l’ha visto, operato da una trentina di persone travisate col passamontagna, arrivate indisturbate fino alla Rai dove hanno eluso il servizio di sicurezza interno, è gravissimo e inaccettabile. Nessuna sottovalutazione è possibile, tanto più in presenza di un così pesante attentato contro la libertà di stampa e informazione. Nel mentre voglio esprimere la mia piena solidarietà a Federica Sciarelli e ai suoi colleghi, sottolineo che tali gesti intimidatori vanno immediatamente stroncati individuando responsabili, mandanti, strutture organizzative illegali che li rendono possibili. C’è bisogno di una immediata iniziativa del Ministero dell’Interno. E’ poi straordinariamente grave che alcune telefonate che hanno esordito con «Qui la segreteria nazionale di Forza Nuova» contenenti gravi minacce anche personali contro gli operatori di Chi l’ha visto, provengano, secondo fonti non smentite d’agenzia, da un’utenza telefonica nella disponibilità dell’on. Roberto Fiore, capo di Forza Nuova, organizzazione di chiara ispirazione nazifascista. Una democrazia serena deve essere severissima con quanti violano le sue regole fondamentali».

«Desidero esprimere solidarietà alla conduttrice di 'Chi l'ha visto' Federica Sciarelli, alla sua redazione e al direttore di RaiTre, Paolo Ruffini, per 'l'attacco squadristico' e l'irruzione subiti la scorsa notte nella sede Rai di via Teulada da parte di estremisti di destra». Così ha dichiarato Vannino Chiti, Vice Presidente del Senato. «Si tratta di episodi - continuato Chiti - volti a intimidire i giornalisti e la libera informazione, atti di una gravità inaudita che non devono essere sottovalutati. Da un po’ di tempo a questa parte vi è una continua crescita di comportamenti d'intolleranza e di fanatismo che devono essere affrontati con intransigenza e senza mezzi termini. Per questo auspico che, data la gravità dell'episodio di ieri notte, il Ministro Maroni si attivi perche' sia fatta piena luce sull'accaduto e perche' siano individuati i responsabili».

Per Vincenzo Vita, «I fatti avvenuti questa notte, con l'irruzione di un gruppo di estremisti di destra nel centro di produzione Rai di via Teulada, sono particolarmente seri e gravi. Innanzitutto c'è da chiedersi come sia mai possibile che trenta neofascisti con il passamontagna possano arrivare, più o meno indisturbati o addirittura minacciando il servizio di sicurezza interno, alle porte di uno studio televisivo. E' chiaro poi che siamo di fronte ad una chiara azione squadristica, volta ad intimorire i giornalisti, in questo caso della trasmissione «Chi l'ha visto», e sterilizzare la libera informazione. Sono episodi che non vanno presi sottogamba perché testimoniano una pericolosa cultura dell'intolleranza e della violenza che si va purtroppo diffondendo. Sarebbe bene sapere cosa sta facendo la Rai per evitare il ripetersi di simili inquietanti episodi».

«L'irruzione squadristica nella redazione di «Chi l'ha visto?» è fascismo allo stato puro». Lo ha dichiarato Roberto Cuillo responsabile settore industria culturale del PD. «E' inquietante che non sia stato identificato neanche uno dei mascalzoni, che hanno devastato gli studi della Rai. Ci aspettiamo che il governo e il ministro degli Interni attivino tutti gli strumenti necessari per identificare i responsabili. Tutta la nostra solidarietà a Federica Sciarelli e alla sua redazione per aver svolto il proprio dovere di giornalisti e alla Rai per aver adempiuto ai suoi compiti di servizio pubblico».
«Nessuno si metta in testa che sia possibile mettere in discussione la libertà di informazione in Italia».

«Nell'esprimere piena solidarietà e vicinanza alla redazione di «Chi l'ha visto», che è stata oggetto di un vile attacco intimidatorio da parte di esponenti di estrema destra, appartenenti al Blocco studentesco e a Casa Pound, a seguito della puntata di approfondimento sugli scontri di Piazza Navona, annunciamo la presentazione di una interrogazione parlamentare volta a fare luce sull'accaduto». A dichiararlo è Emilia De Biasi, segretario dell'Ufficio di Presidenza della Camera, che aggiunge: «l'attacco di ieri notte e le minacce telefoniche di questa mattina assumono una gravità inaudita e rappresentano un vero e proprio attentato alla libertà di informazione a danno di una trasmissione che da sempre svolge il suo ruolo di servizio pubblico. Chiediamo - sottolinea - che non vi siano sottovalutazioni della pericolosità dell'accaduto. Sarebbe assurdo - conclude - che simili atti di violenza, di cui sembra non esserci neanche vergogna, possano verificarsi nella impunità più assoluta».

A.Dra