19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Rapporti con il Parlamento

«Decreti? No alle forzature unilaterali»

Estratto dall'intervento del senatore del Pd, Stefano Ceccanti

«E' difficile che maggioranza e opposizione trovino, insieme, un nuovo equilibrio se, nel frattempo, ci sono forzature unilaterali di fatto». Così il senatore del Pd Stefano Ceccanti intervenendo, in Commissioni Affari Costituzionali riunite in seduta comune, sull'audizione del Ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito.

«In particolare - aggiunge Ceccanti - il diverso equilibrio quantitativo tra maggioranza ed opposizione rispetto alla scorsa legislatura rende molto meno giustificabile il ricorso ai decreti e, ancor di più, l'inserimento successivo di emendamenti stravolgenti che comprimono, oltre a quello del Parlamento, anche il ruolo del Presidente della Repubblica rispetto all'eventuale rinvio della legge di conversione. Come, per esempio, è accaduto col cosiddetto 'salvaprocessi'».

«Se è accettata, anche dalla Corte costituzionale, l'idea che a fianco della necessità e urgenza 'oggettiva' vi sia anche quella 'soggettiva' legata all'attuazione sollecita del programma di governo, è indubbio che questa seconda sia obiettivamente meno utilizzabile quando la maggioranza sia tale di decine di parlamentari. In ogni caso quella 'soggettiva', per non diventare arbitrio soggettivo deve pur essere ancorata al programma esposto agli elettori o anche a quello del Governo approvato dalle Camere con la fiducia». «Un esempio in negativo è la scelta improvvisa del maestro unico, non presentata prima né a livello elettorale né parlamentare. La disponibilità a varare un nuovo equilibrio normativo- conclude Ceccanti - è credibile se non si perseguono simultaneamente strategie contraddittorie di fatto».