25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Scuola

Riunione del tavolo regionale permanente sulla scuola

«Tagli e ridimensionamenti impossibili nei tempi e nei modi»

Il tavolo regionale permanente della Scuola, convocato oggi pomeriggio presso l’assessorato regionale all’Istruzione e composto dagli assessori provinciali all’istruzione, dalle organizzazioni sindacali, ANCI, UNCEM , Lega delle Autonomie e 1° commissione consiliare, ha preso atto della difficile situazione creatasi nei vari territori provinciali a seguito delle disposizioni relative agli ultimi decreti del Governo in materia di istruzione pubblica.

Le più forti note contrarie hanno riguardato soprattutto i legiferati tagli alla scuola (sia personale ATA che docente) che secondo stime sindacali dovrebbero aggirarsi nelle Marche intorno alle 2800 persone in tre anni; l’accorpamento delle scuole e la prevista chiusura dei plessi sotto i 50 alunni.
Il Tavolo, al quale era stato invitato per un’informativa anche l’Ufficio scolastico regionale, ha respinto con forza tali progetti governativi e in particolare ha ribadito l’assoluta impraticabilità della riduzione delle scuole nei territori, sia nei tempi che nei modi. I motivi sarebbero sia di ordine sociale nei rapporti con le comunità amministrate per il taglio di un servizio pubblico essenziale come la Scuola , sia finanziario.

Molte posizioni, tra i quali gli assessori provinciali che hanno riferito degli esiti di incontri con i sindaci dei loro territori, ritengono che non sia così automatico che dalla riduzione delle scuole derivi un risparmio per le comunità, anzi ciò comporterebbe ulteriori costi ai Comuni che non hanno le risorse per far fronte alle conseguenze delle chiusure e degli accorpamenti: come ad esempio il trasporto degli alunni, gli adeguamenti degli edifici alle norme di sicurezza per una popolazione scolastica aumentata, la riorganizzazione o ristrutturazione dei plessi ecc. Conseguentemente il Tavolo ha ribadito che non è possibile lavorare nei tempi e nei modi imposti dal Governo e, in attesa che il confronto fra Stato e Regioni nella Conferenza unificata apra nuovi orizzonti, ha deciso di aggiornarsi ad un prossimo appuntamento nel quale saranno prese in esame una serie di ricognizioni e approfondimenti delle situazioni specifiche e dei nodi critici in cui il sistema scolastico marchigiano e gli enti locali si troverebbero ad operare.

L’assessore regionale all’istruzione, Ugo Ascoli, ha affermato che la Regione Marche sarà a fianco dei Comuni nelle loro legittime posizioni espresse contro queste ipotesi di ridimensionamento, così come è vicino alle ragioni della mobilitazione promossa dai Sindacati e che vedrà un primo appuntamento nello sciopero del 30 ottobre.