30 luglio 2025
Aggiornato 23:00
Fondo Giustizia

Maroni: «Il Fondo giustizia sarà attivo entro fine anno con il denaro confiscato alle mafie»

Il ministro dell'Interno presente a Napoli alla stipula di un protocollo d'intesa tra Prefettura e Unione Industriali. «Ho sentito cifre molto interessanti. Le risorse saranno investite al meglio per contrastare la criminalità organizzata»

Siglato nel pomeriggio presso la sede dell’Associazione degli Industriali della provincia di Napoli, alla presenza del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, un protocollo d’intesa tra il Prefetto Alessandro Pansa e il Presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli Giovanni Lettieri, per favorire il rilancio del sistema produttivo, incentivare lo sviluppo locale e valorizzare le risorse del territorio, sottraendo così alla criminalità il terreno dove far prosperare i propri affari illeciti.

Il Ministro Maroni ha spiegato, nella conferenza stampa seguita alla sigla del protocollo, che il Fondo giustizia, istituito con il pacchetto sicurezza a luglio, entro fine anno incamererà i soldi derivati dalla confisca da parte dello Stato di conti correnti, depositi bancari e libretti al portatore intestati a soggetti legati a mafia, camorra e 'ndrangheta, con un ammontare considerevole.

«Ho sentito cifre molto interessanti - ha affermato - non un tesoretto, ma molto di più, tuttavia sono stime. Stiamo lavorando perchè entro fine anno ci sia un consistente afflusso di capitali. Le risorse saranno investite al meglio per contrastare la criminalità organizzata».
Sul fronte della velocità di riuso dei beni immobili confiscati alle mafie, «i prefetti avranno il compito di assegnare i beni confiscati - ha detto Maroni - perchè hanno le spalle larghe. Le Prefetture, oltre ad essere stazione unica appaltante, saranno stazione unica affidante, per evitare pressioni e lungaggini».

«La lotta alla criminalità - ha poi affermato - la fanno polizia, magistratura, imprenditori, che sono in prima linea ma non sono sulle prime pagine dei giornali. Non è da oggi che si combatte la camorra, lo si fa da sempre in silenzio».
«Al di la della risonanza mediatica e della vicenda personale dello scrittore Roberto Saviano - ha aggiunto il ministro - la lotta alla criminalità organizzata si fa quotidianamente da parte di tutte le forze dello Stato. E sempre più con il coinvolgimento dei cittadini».
«Spero che Saviano rimanga. Contribuisce con la sua immagine al contrasto alla camorra. Ma - ha precisato il responsabile del Viminale - il contrasto viene fatto ogni giorno, con azioni militari e indagini».

Il protocollo d’intesa stipulato oggi è diretto a creare un circuito virtuoso che assicuri alle imprese, interessate agli appalti ed agli investimenti nell’area campana, la tutela dalle ingerenze della criminalità organizzata nonché trasparenza, velocità ed uniformità delle procedure.