Conferenza stampa a Crotone dell’assessore Silvio Greco sui problemi ambientali del territorio
«Un’azione sinergica della Giunta regionale. È questo che il presidente Agazio Loiero ritiene strategico per affrontare concretamente i problemi ambientali del crotonese»
«Un’azione sinergica della Giunta regionale. È questo che il presidente Agazio Loiero ritiene strategico per affrontare concretamente i problemi ambientali del crotonese». Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco aprendo i lavori della conferenza stampa che si è tenuta stamani, nelle sede dell’Arpacal di Crotone, per illustrare le azioni in atto e quelle in «itinere» ed alla quale hanno preso parte anche il vicepresidente della Giunta Domenico Cersosimo, l’assessore alle Attività Produttive Francesco Sulla, i professori Silvano Focardi, Rettore dell’Università di Siena; Vincenzo Saggiomo, direttore di ricerca della Stazione zoologica di Napoli, ed Antonio Scalzo direttore scientifico dell’Arpacal.
L’assessore Greco, nel proseguire, ha rimarcato l’intenzione dell’esecutivo regionale «di non mantenere ‘ambienti negati’ e di definire termini certi per un’azione di sanificazione, nel rispetto della vita, umana e ambientale». «Stiamo lavorando - ha aggiunto l’assessore all’Ambiente - tenendo anche conto dei dati esistenti, del lavoro che, contemporaneamente, stanno portando avanti la Task force, l’Arpacal, la Provincia ed il Comune di Crotone, per arrivare ad avere una situazione chiara dei dati dal punto di vista scientifico. Per sapere, poi, quali e quanti sono e qual è stata la distribuzione dei materiali inquinanti nel tempo. Per fare questo ci siamo rivolti al sapere accademico».
Ieri, infatti, a Roma, si è svolto il primo incontro ufficiale del gruppo di ricerca, al quale è stato dato il nome di «Pitagora», e del quale fanno parte i professori Focardi, Saggiamo, Roberto Donovaro dell’Università Politecnico delle Marche, Angelo Cao dell’Università di Cagliari, Benedetto De Vivo dell’Università di Napoli, Giovanni Sindona e Gino Mirocle Crisci dell’Università della Calabria e Mario Sprovieri dell’Istituto ambiente marino costiero del Cnr. Il gruppo sarà coordinato dall’assessore Greco attraverso una segreteria speciale ed in concertazione con gli assessori alle attività produttive, Francesco Sulla ed alla Tutela della salute, Vincenzo Spaziante, della Sanità, e con tutti gli altri uffici regionali.
«Per fine settimana - ha detto Greco - avremo già un primo progetto di dettaglio delle analisi di tutte la matrici conservative. Vogliamo capire - ha spiegato - a destra e sinistra del sito Pertusola, in mare e in terra com’è realmente la situazione delle matrici, anche alimentari, tenendo presente il fattore migrazione». «Insomma - ha concluso l’assessore Greco - non volgiamo fare il contorno, vogliamo servire il dolce e qualcuno alle fine il conto lo dovrà pagare».
«Siamo in presenza di un’emergenza - ha dichiarato il vicepresidente Cersosimo - che vogliamo affrontare con strumenti appositi, con un’impostazione scientifica e politica, che dia risposte non solo all’emergenza, ma che metta fine all’emergenza basandoci su una base dati esaminista che duri nel tempo. Il tutto - ha assicurato Cersosimo - senza distruggere un sessantennio di cultura industriale».
Sulla necessità di recuperare terreni da riutilizzare a fine produttivi, l’assessore Sulla ha detto che «c’è un progetto presentato al Ministero delle Attività Produttive che prevede un finanziamento di 500 milioni di euro per Crotone e di 50 milioni per Saline». Per quanto riguarda la bonifica, Sulla ha affermato che «la proposta di Eni è stata respinta dalla Regione, la quale ne presenterà una alternativa perché – ha affermato - l’Eni deve pagare il prezzo che è giusto che paghi».
Il professore Focardi si è soffermato sul fattore della tossicità «per la quale - ha evidenziato - è necessario sviluppare una tecnica che non si limiti all’analisi dei segmenti, ma interagisca con tutti quegli organismi che vivono all’interno, sopra e sotto di quei terreni o di quel tratto di mare». Per quanto riguarda i tempi del progetto ‘Pitagora’ «la scaletta – ha garantito Focardi - sarà rigorosa, lavoreremo a breve, medio e lungo termine per conoscere la situazione di oggi, tenendo conto anche dei dati già esistenti, impegnandoci a seguirla per qualche tempo, fino a quando sarà possibile intervenire per contribuire a recuperare il territorio».
Il professor Saggiamo ha parlato «di tempi ragionevoli e fisiologici, per non essere inutili, andando avanti per step, con un coordinamento sinergico, integrando le conoscenze attuali con quelle nuove, evitando le conflittualità e portando avanti procedure inoppugnabili dal punto di vista giudiziario, altrimenti - ha detto - si rischia di rimanere bloccati per anni».