24 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Le notizie di caccia somigliano sempre più spesso a un bollettino di guerra

Caccia, LAV: «In un mese 10 morti e 11 feriti»

«Pratica anacronistica che dovrebbe diventare fuorilegge»

Le notizie di caccia somigliano sempre più spesso a un bollettino di guerra: in un solo mese di caccia (la stagione si è aperta lo scorso mese) si sono registrati ben 10 morti e 11 feriti. Una strage alla quale si aggiunge quella ben più numerosa della fauna. Tra le ultime notizie che più fanno rabbrividire: un cacciatore ferito molto gravemente al femore nei pressi di Spoleto da un compagno di battuta e un cercatore di funghi della provincia di Varese abbattuto da un cacciatore che lo aveva scambiato per un animale selvatico.

In Parlamento sono già state depositate alcune proposte di modifica alla legge sulla caccia, che puntano ad aumentare la durata della stagione venatoria, la mobilità dei cacciatori e la depenalizzazione di buona parte dei reati venatori. Eppure la sicurezza dei cittadini è un tema, portato alla ribalta negli ultimi mesi, che sembra godere di un particolare interesse da parte delle istituzioni. I politici garantiscono che provvedimenti importanti sono già stati presi ed altri seguiranno a breve. Senza rendersi conto, però, che il pericolo per i cittadini è in agguato anche nei luoghi più impensati: una ricerca di funghi che si trasforma in tragedia, una battuta di caccia che mette in grave pericolo la vita di una persona e tutto a causa della gravissima imperizia nella gestione delle armi da parte dei cacciatori.

«Quelle proposte di modifica della legge sulla caccia sono gravissimecommenta Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV e non dovrebbero neppure arrivare al dibattito parlamentare. Sono state presentate dai rappresentanti politici delle frange più estremiste dei cacciatori, quelli che prima sparano e poi si accertano chi o cosa hanno colpito. L’attività venatoria è una pratica sempre più anacronistica e impopolare, che dovrebbe diventare fuorilegge».

La caccia, nonostante la pericolosità intrinseca, è un settore nel quale i controlli sono pressoché aleatori: in Italia ogni agente venatorio dovrebbe controllare, per 5 giorni alla settimana, più di 200 cacciatori, i quali frequentano i paraggi delle nostre abitazioni, armati di fucili micidiali ma in molti casi con una preparazione del tutto inadeguata al maneggio delle armi. Per questo motivo la LAV ritiene che sia necessaria una revisione dell’attuale normativa sulla caccia, fondata sull’aumento dei livelli minimi di sicurezza, garantiti da esami più severi per l’ottenimento del porto d’armi e dall’inasprimento delle pene previste nel caso di violazioni particolarmente gravi.