29 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Brown: «Tempi seri richiedono persone serie»

Rimpasto in Gran Bretagna, torna Mandelson

«A prescindere dai nostri alti e bassi del passato, tutti devono sapersi riconciliare per il bene della nazione»

E' il ritorno sulla scena politica britannica di Peter Mandelson, per quattro anni commissario europeo al commercio, la vera novità del primo rimpasto del governo Brown. La sua solida esperienza governativa, con alle spalle due incarichi nei governi Blair, e quella europea hanno indotto il travagliato premier Gordon Brown a richiamare nel ruolo di ministro per le Imprese e le Attività produttive, quello che un tempo era il suo più acerrimo nemico (la rivalità tra i due diede parecchio filo da torcere a Blair).

«A prescindere dai nostri alti e bassi del passato, tutti devono sapersi riconciliare per il bene della nazione» ha detto Gordon Brown in una conferenza stampa a Downing Street, facendo riferimento al complesso quadro economico e finanziario. «Tempi seri richiedono persone serie» ha semplicemente spiegato Brown motivando la scelta di richiamare a Londra il 55enne Mandelson che dal canto suo si è detto «sorpreso ma orgoglioso» di tornare a ricoprire un incarico governativo: «Non c'è due senza tre» ha dichiarato scherzosamente ai giornalisti lasciando Downing Street. Poiché Mandelson non è stato eletto e dunque non siede nella Camera dei Comuni, avrà assegnato un seggio alla Camera dei Lord.

Assieme al ritorno del «blairiano» Mandelson, l’altra vera novità del rimpasto di Brown è l’istituzione di un Consiglio di «saggi» sull’economia. Nel complesso, una mossa sorprendente congegnata soprattutto per rassicurare il Paese di fronte a una Gran Bretagna entrata in recessione per la prima volta dall'inizio degli anni Novanta. «Ho deciso quello che penso sia nell'interesse nazionale» ha affermato Brown in una conferenza stampa in cui ha illustrato i cambiamenti: esce il ministro della Difesa Des Browne, a cui subentra il ministro dell'Industria John Hutton, sostituito appunto da Mandelson.

Escono anche dal governo Ruth Kelly, Lord Digby Jones e Baroness Ashton (che prendera' il posto di Mandelson alla Commissione Ue). Restano in carica il ministro delle Finanze Alistair Darling e il ministro degli esteri David Miliband. L'ex ministro Margaret Beckett rientra con l'incarico di ministro per la Casa. Poi, appunto, l’istituzione di un «pool» di saggi che si incontrerà da lunedì ogni due settimane per monitorare la crisi dell'economia. Tra i consiglieri i numero uno di Sainsbury e Vodafone, Paul Myners presidente del gruppo editroriale Guardian ed ex presidente di Mark & Spencer.

«Non stiamo vivendo un momento di normalità» ha detto Brown facendo riferimento alle «nuove sfid»» del Paese, come quella finanziaria ma anche dell'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e della benzina. Il nuovo governo prevede anche un nuovo ministero dell'Energia e del Clima guidato da Ed Miliband. Molto soddisfatto del nuovo incarico, come detto, il commissario Ue al Commercio, Peter Mandelson. «Il primo ministro mi ha chiesto di tornare non me lo sono cercato ma lo ritengo una grande opportunità e una grande sfida».

Il rapporto tra Brown e Mandelson veniva descritto un tempo come una lotta tra «due scorpioni chiusi in una bottiglia da cui solo uno uscirà vivo». Le rivalità risalgono al 1994 quando Mandelson diede il suo sostegno alla leadership di Blair, facendo infuriare Brown. Considerato l'architetto del New Labour che ha permesso la schiacciante vittoria di Blair nel 1997, dopo 18 anni di egemonia Tory, la carriera governativa di Mandelson è però anche costellata da parecchi episodi ambigui che gli sono valsi il soprannome di «Principe dell'oscurità».

Richiamando Mandelson, Brown ha dunque porto un ramoscello di ulivo ai membri pro-Blair del partito laburista? Probabile, visti i mal di pancia interni al Labour delle ultime settimane che hanno lacerato l'unità del partito. Ma è altrettanto evidente l'intenzione di rimpolpare l'esecutivo con figure di spessore dato il difficile scenario economico e finanziario e i venti di recessione che soffiano sull'isola britannica.

S.C.