8 per mille, i magheggi di Tremonti
Il ministro destina ad altro i soldi per l'arte e le questioni umanitarie
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti torna a colpire. Nonostante i proclami da Robin Hood, con l’intento di «rubare» ai ricchi per ridistribuire ai poveri, continua a fare l’opposto. Dopo la tassa ai petrolieri, che ad oggi non ha sortito alcun effetto, l’abolizione dell’Ici, andato soprattutto ad avvantaggiare le classi più abbienti, Tremonti mette le mani sull’otto per mille.
L’8 per mille per lo Stato vale circa una novantina di milioni di euro l’anno. Soldi che dovrebbero essere usati a scopi umanitari, per le calamità naturali, per la salvaguardia dei beni culturali e per l’assistenza ai rifugiati.
Ebbene quest’anno Tremonti, ha deciso di prelevare circa 80 milioni di euro, 60 per finanziare il primo decreto del governo Berlusconi, cioè l’abolizione dell’Ici, mentre gli altri 20 milioni erano già stati dirottati dal governo Prodi. Così quest’anno restano pochi spiccioli, circa tre milioni e mezzo di euro, che saranno destinati esclusivamente alle calamità naturali. Zero assoluto per la fame nel mondo, l’assistenza ai rifugiati e i beni culturali. Una vera beffa per i cittadini poveri che non hanno casa: hanno pagato due volte lo sgravio dei proprietari.
Già nella passata esperienza di governo il binomio Berlusconi-Tremonti aveva saccheggiato questo fondo, tanto che già nel 2005 il fondo si aggirava attorno agli 11 milioni di euro prevalentemente destinati a beni culturali e calamità naturali (circa 10 milioni e mezzo di euro), con pochi spiccioli per la fame nel mondo e l’assistenza ai rifugiati. Tutto ciò era stato portato alla normalità nel 2007 dal governo Prodi, che aveva prelevato dal fondo solo 45 milioni di euro. Nel 2008 si decide di dirottare solo 20 milioni. Ma il cambio di governo ha fatto precipitare tutto, e così si è arrivati al record negativo di 3 milioni e mezzo.
Dunque tutto è tornato come nel 2005, anzi peggio, in barba a tutte le promesse fatte dal presidente del Consiglio ai summit internazionali, in primis alla conferenza Fao tenutasi lo scorso giugno a Roma.
Antonio Misiani, deputato Pd in Commissione Bilancio vede tutto ciò come una «beffa per chi si fa vanto di volere un fisco più trasparente con i cittadini. Davvero il lupo perde il pelo ma non il vizio, Tremonti aveva già pescato più volte da quel fondo, e quest’anno ci ha pensato subito».
Ancora il governo Berlusconi, e il ministro Tremonti in primis, ha fatto emergere la sua vera faccia, volta ad avvantaggiare le classi privilegiate a danno dei meno abbienti, è questo la redistribuzione che intendono: prendere ai poveri per dare ai ricchi.