19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Prostituzione

Franco: «Si abbandonano le persone nelle mani del racket»

Lo afferma la senatrice Vittoria Franco, ministro per le pari opportunità del governo ombra

«Con il Disegno di legge contro la prostituzione approvato oggi dal Consiglio dei Ministri si mette il problema in un limbo e si abbandonano le persone costrette a prostituirsi nelle mani del racket». Lo afferma la senatrice Vittoria Franco, ministro per le pari opportunità del governo ombra.

«Questo Ddl – prosegue la senatrice - punta a risolvere la prostituzione soltanto dal punto di vista della sicurezza e dell’allarme sociale e non si fa carico delle donne e delle persone che sono implicate e irretite da sfruttamento e violenza. Riconsegna queste persone, nella stragrande maggioranza donne immigrate che vengono nel nostro Paese con l’idea di trovare lavoro, nelle mani del racket e dello sfruttamento più violento. Siamo diversi passi indietro rispetto alla legge Merlin».

«Con questo Ddl la prostituzione rimane, infatti, in un limbo ipocrita tra legalità e repressione che, non riconoscendo il fenomeno, impedisce la possibilità di trovare soluzioni e di intervenire efficacemente nella lotta al racket.

«Siamo tutti consapevoli che la prostituzione, che invade sempre di più le città, può creare problemi ai cittadini e che dunque va affrontato con misure adeguate, ma non dimenticando gli altri aspetti del problema, che possono essere addirittura aggravati perché viene meno la possibilità del controllo sociale. Non basta preoccuparsi di cancellarlo dagli occhi e renderlo invisibile».

«Anche il contrasto alla prostituzione minorile può essere reso più efficace da ulteriori misure, non presenti nel testo del Governo, come l’inescusabilità dell’ignoranza dell’età della persona. Non a caso si sono dichiarati contrari al Ddl anche associazioni impegnate su questi temi come il ‘Gruppo Abele' e ‘Save the children’.

«Quanto al carcere previsto per clienti e prostitute che violino la legge ci sembra una misura demagogica e sproporzionata. Al momento della discussione in Parlamento – conclude Vittoria Franco - faremo le nostre proposte».