28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Fassino alla Festa di Firenze

Fassino: «Tocca all'Europa riequilibrare il mondo»

«Positivo l’atteggiamento adottato dall’Unione europea nell’affrontare la crisi tra Russia e Georgia»

«Le decisioni del Consiglio europeo sono coerenti con la politica della mediazione che ottenuto un primo risultato con la tregua e che ora dovrà lavorare per stabilire un equilibrio e una pace duratura nel Caucaso». Conversando con i giornalisti a margine della Festa Democratica di Firenze, il ministro degli Esteri del Governo ombra del PD giudica positivamente l’atteggiamento adottato dall’Unione europea nell’affrontare la crisi tra Russia e Georgia che ha tenuto il mondo col fiato sospeso per intere settimane.

«E’ evidente – spiega Fassino – che per avere una buona capacità di mediazione bisogna che sia diretta verso entrambe le parti protagoniste della disputa». In questo senso l’atteggiamento dell’Unione europea sembra essersi mosso esattamente in questa direzione, come osserva lo stesso Fassino. «Bruxelles ha preso decisioni chiare, ribadendo la sovranità della Georgia su Abkhazia e Ossezia del Sud e si è fatta garante di questa sovranità. Al tempo stesso ha invitato la Russia a rispettarla, ma non ha deciso lo scontro muro contro muro nei confronti di Mosca, evitando la logica dell’accerchiamento e lasciando aperta la strada del negoziato».

La scelta dell’Europa è stata dettata anche dal rifiuto di definire il mondo secondo vecchie categorie, che ormai non esistono più. «E’ fuorviante – dice il ministro ombra – guardare alla Russia come se fosse la vecchia Unione sovietica. Sono schemi vecchi, superati. Oggi il mondo è più ampio. Parlare di guerra fredda non ha senso, anche perché ci sono attori diversi in campo, come la Cina, l’India, il Brasile, il Messico, i paesi emergenti».

E’ in questo contesto che l’Unione europea, oggi, ha una grande opportunità. «Un’opportunità che nel passato non c’è mai stata», osserva Fassino. In un momento in cui «gli USA sono in fase di fine presidenza e di bassissimo consenso nel mondo, in cui la Russia sceglie la via dell’aggressività anche per coprire alcune delle sue debolezze, in cui i paesi emergenti non hanno ancora il potenziale diplomatico per fronteggiare determinate crisi, l’Unione europea può veramente giocare un ruolo decisivo».

Un ruolo decisivo verso gli Stati Uniti, dopo il fallimento dell’unilateralismo di Bush. E un ruolo decisivo verso la Russia, «con l’unione europea, storicamente, ha sempre avuto un rapporto privilegiato». E per gli Stati Uniti d’America, sottolinea Fassino, «benché una vittoria di Obama garantirebbe una discontinuità maggiore con la linea di Bush, anche con una vittoria di McCain finirebbe per prevalere la linea del multilateralismo». L’America, insomma, avrebbe comunque «bisogno di un rapporto più forte con l’Europa».

Quanto al ruolo giocato dall’Italia nella crisi russo-georgiana, il ministro ombra degli Esteri riconosce al governo «di aver seguito correttamente la linea adottata dall’Unione europea», che invita a continuare a sostenere ed appoggiare, ma tiene a precisare che «il ruolo dell’Italia nei rapporti con Mosca è una costante della nostra politica estera, non certo riscontrabile solo con il governo odierno». E’ anche per questo, sottolinea Fassino, «che sui principali dossier di politica estera è auspicabile una convergenza tra maggioranza e opposizione, dato che sono in gioco decisioni di lungo periodo e interessi nazionali, oltre che l’immagine e la credibilità del Paese nel mondo». I primi passi del governo Berlusconi, almeno in questo, «sembrano muoversi su una linea di continuità con il governo Prodi».

Articolo e foto di Stefano Cagelli