19 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Biodiversità

“Centro Nazionale per la Valorizzazione della Biodiversità Animale”

Il Sottosegretario Martini firma Protocollo per la sua istituzione

Il Sottosegretario alla Salute, On.le Francesca Martini, ha sottoscritto oggi con il Presidente della Provincia di Parma, Dott. Vincenzo Bernazzoli, e il Rettore dell’Università degli Studi di Parma, Prof. Gino Ferretti, il Protocollo d’intenti per l’istituzione del «Centro Nazionale per la Valorizzazione della Biodiversità Animale» con sede a Parma.

Il «Centro Nazionale per la Valorizzazione della Biodiversità Animale» avrà il compito di coordinare iniziative e rapporti con gli organismi nazionali e internazionali che si occupano di biodiversità in zootecnia, al fine di individuare e realizzare strategie ed attività condivise, valorizzando prerogative, competenze e finalità istituzionali delle amministrazioni coinvolte.
In particolare il Centro si occuperà dello sviluppo e della valutazione di programmi sostenibili nella biodiversità animale e promuoverà la cooperazione tecnica e finanziaria sia a livello nazionale che internazionale. Verrà inoltre messo in atto un sistema integrato di coordinamento in grado di perseguire obiettivi di sinergia, razionalizzazione e potenziamento della ricerca nel settore della biodiversità rivolta in particolare agli animali di interesse zootecnico.
Ulteriore funzione del Centro, anche in concerto con il Ministero delle Politiche agricole e forestali, sarà quella di favorire il recupero delle aree territoriali marginalizzate, con un maggior sostegno alla diffusione dei prodotti tipici e la promozione di nuovi modelli economici di sviluppo locale basati sulla valorizzazione imprenditoriale delle produzioni.

In occasione della firma del Protocollo il Sottosegretario Martini ha sottolineato che «la biodiversità animale è un tema di riconosciuto interesse generale e, in quanto tale, ha ormai trovato una definizione codificata in numerosi trattati divenendo terreno di azione da parte di Organismi sovranazionali, nazionali, regionali e locali. L’accordo siglato oggi colloca autorevolmente l’Italia in questo contesto con l’intento di declinare il tema del patrimonio genetico animale sia coi diversi profili di interesse sanitario che con la tutela e la promozione dei prodotti tipici che rappresentano un patrimonio ineguagliabile delle nostre realtà regionali.»