Tre nuove startup al giorno: è merito della procedura online
Nel solo primo trimestre del 2018 sono state 276 le imprese innovative costituite online: tra queste, ben 108 sono state registrate nel solo mese di marzo
MILANO - Le startup non sembrano temere la situazione incresciosa che si evidenzia in Italia, per assenza di capitali di venture, soprattutto nella fase di scaleup, quella più difficile, dove le imprese innovative, a seguito del primo round di investimento, mantengono un’elevata percentuale di fallimento. Dopo che il TAR del Lazio ha definitivamente cessato la disputa tra il MISE e il Consiglio Nazionale del Notariato lo scorso ottobre, le startup che si sono costituite online sono aumentate vertiginosamente.
Merito della procedura online che, nel mese di marzo, ha fatto registrare un vero e proprio boom. Praticamente tre startup al giorno. E così hanno raggiunto quota 1381 le imprese innovative che si sono costituite attraverso la modalità telematica che, dice il MISE, consente di risparmiare fino a 2mila euro. Quasi una startup su due (45,1%), tra quelle avviate nel primo trimestre dell’anno, ha scelto questa opzione.
Il nuovo rapporto stilato dal MISE e da InfoCamere fa segnare il nuovo record assoluto di costituzioni online tanto a livello trimestrale quanto mensile. Nel solo primo trimestre del 2018 sono state 276 le imprese innovative costituite online: tra queste, ben 108 sono state registrate nel solo mese di marzo. Quasi una startup costituita online su quattro (364, 24,4%) ha sede in Lombardia, che rappresenta la regione più fertile per questa policy. Milano è di gran lunga la prima provincia con 233 startup fondate online, seguita a distanza da Roma, con 142. Al terzo e al quarto posto di questa graduatoria compaiono due province venete, Padova (59) e Verona (39). Il Veneto ospita il 9% della popolazione nazionale delle startup innovative, ma se si delimita il perimetro alle sole startup costituite online, l’incidenza sale al 13,5%.
La procedura online, di fatto, permette di accedere a un servizio alternativo rispetto a quello tradizionale per atto pubblico. Si tratta di una modalità gratuita, in quanto non sono dovuti oneri per la costituzione, e digitale, essendo incentrata sull’utilizzo di una piattaforma online. Gli atti fondativi dell’impresa vengono predisposti sulla base di un modello standard, personalizzabile dall’utente, e convalidato con firma digitale. Se lo desiderano, i contraenti possono avvalersi anche dell’assistenza qualificata e gratuita della propria Camera di Commercio (ufficio AQI).
Non che la procedura sia all’acqua di rose, come abbiamo potuto approvare. Il principale problema, deriva dal fatto che che è stata accostata a un sistema ancora completamente analogico, quello delle Camere di Commercio territoriali che si prendono a carico i documenti inviati telematicamente e che, di fatto, svolgono le loro attività ancora abbastanza distanti dai modelli digitali. E’ chiaro, tuttavia, che costituire una startup online non è come iscriversi a un sito. E’ necessario avere delle buone basi di diritto societario. Sicuramente concentrarsi meno sull’oggetto sociale quanto piuttosto sull’attività svolta dalla startup medesima che deve essere qualificata come innovativa. Ma questo è più un problema di burocrazia che di provvedimenti legislativi. Come sappiamo bene.
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