5 maggio 2024
Aggiornato 02:00
intelligenza artificiale

La Commissione UE vuole legiferare sull’intelligenza artificiale (e cerca esperti)

L'obiettivo è costituire un gruppo di lavoro entro il mese di marzo che possa lavorare su una proposta di legge comunitaria

La Commissione UE vuole legiferare sull’intelligenza artificiale
La Commissione UE vuole legiferare sull’intelligenza artificiale Foto: Shutterstock

BRUXELLES - Più di un anno dopo che il Parlamento europeo aveva votato una risoluzione che esortava la Commissione europea a elaborare norme per il settore della robotica da applicare in tutta l'Unione europea, la Commissione ha iniziato a lavorare su questo compito. Il primo passo in questa direzione sarà la creazione di un gruppo di esperti, il cui compito principale sarà quello di pubblicare linee guida sull'etica dell'intelligenza artificiale.

Ricordiamo che il dibattito in seno al Parlamento europeo ha dimostrato il disaccordo sul ruolo dei robot sul posto di lavoro e sui rischi che essi comportano per il lavoro umano. Gli esempi del settore dei servizi finanziari sono numerosi, in quanto assistenti virtuali hanno assunto ruoli in alcuni dipartimenti, come il servizio clienti presso banche, broker e assicurazioni. «Passo dopo passo stiamo creando il contesto adatto affinché l'Europa possa trarre il massimo vantaggio da ciò che l'intelligenza artificiale può offrire - ha detto Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione e commissario responsabile per il mercato unico digitale -. Dati, supercomputer e investimenti coraggiosi sono essenziali per sviluppare l'intelligenza artificiale, insieme a un ampio dibattito pubblico combinato con il rispetto dei principi etici per la sua adozione. Come sempre con l'uso delle tecnologie, la fiducia è un must».

Il gruppo di esperti dovrà presentare entro la fine dell'anno un progetto di orientamento per lo sviluppo etico e l'uso dell'intelligenza artificiale basata sui diritti fondamentali dell'UE. A tal fine esaminerà (tra l'altro) la dichiarazione del Gruppo europeo di etica delle scienze e delle nuove tecnologie (EGE), un organo consultivo indipendente della Commissione europea. In questa dichiarazione l’EGE nota che gli agenti software, quali i bot nel commercio finanziario e nell'apprendimento profondo nella diagnosi medica, sono fra gli esempi più prominenti delle applicazioni di AI. L'intelligenza artificiale depositata in questi sistemi può ridefinire il lavoro o migliorare le condizioni di lavoro per le persone e ridurre la necessità di contributi umani, input e interferenze durante il funzionamento. Può aiutare ad assistere o sostituire gli esseri umani con una tecnologia intelligente in lavori difficili e spenti.

Uno dei rischi, tuttavia, è che le azioni delle macchine intelligenti o dei cosiddetti sistemi autonomi spesso non sono più comprensibili e non sono più aperte al controllo umano. Questo perché, in primo luogo, è impossibile stabilire come essi ottengono i loro risultati al di là degli algoritmi iniziali. Oltre alla più volte citata questione degli errori dell’intelligenza artificiale e alla difficoltà di replicare i risultati ottenuti durante le sperimentazioni di cui vi abbiamo accennato in questo articolo.

Secondo l'EGE, i bot utilizzati nel settore dei servizi finanziari sono tra gli esempi di software "autonomo». Il commercio, la finanza e i mercati azionari sono in gran parte gestiti da algoritmi e software. Senza l'intervento umano e il controllo dall'esterno, oggi gli smart systems dialogano con i clienti nei call center online; le interfacce per il riconoscimento vocale e i sistemi consigliati delle piattaforme online, come Siri, Alexa e Cortana, offrono suggerimenti agli utenti. Al di là delle semplici questioni della protezione dei dati e della privacy, l'EGE si chiede se le persone abbiano il diritto di sapere se hanno a che fare con un essere umano o con un artefatto dell'intelligenza artificiale.

Inoltre, si pone la questione se ci debbano essere limiti a ciò che i sistemi di intelligenza artificiale possono suggerire a una persona, sulla base di una costruzione della propria concezione di identità. L'EGE sottolinea l'importanza del principio della dignità umana. Una concezione relazionale della dignità umana, caratterizzata da relazioni sociali umane, richiede di essere consapevoli se e quando interagiamo con una macchina o con un altro essere umano, e di riservarci il diritto di affidare determinati compiti all'uomo o alla macchina.

La Commissione europea è, peraltro, alla ricerca di esperti di intelligenza artificiale al fine di individuare un corretto e omogeneo gruppo di lavoro che possa portare alla costruzione di una proposta di legge. Il termine ultimo per presentare candidature terminerà il 9 aprile 2018. La Commissione intende istituire tale gruppo di lavoro entro maggio.

La Commissione lavorerà in stretta collaborazione con gli Stati membri, in particolare attraverso la piattaforma europea delle iniziative nazionali per la digitalizzazione del settore (prossimo forum organizzato in Francia il 27 e 28 marzo), con il Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato delle regioni e con organizzazioni e forum internazionali (come il G7). L'intelligenza artificiale sarà uno dei temi principali discussi nell'ambito della Giornata digitale che si terrà a Bruxelles il 10 aprile.