Flixbus può operare in Italia: «Nel 2018 un'espansione da record»
Solo oltre 7 i milioni di italiani che hanno viaggiato con Flixbus in due anni. L'azienda punta ad aggiungere altre 150 mete nel 2018

ROMA - In barba alla diatriba che ha visto l’azienda protagonista di un lungo dibattito con alcune forze politiche, Flixbus cresce. L’azienda tedesca dei bus low cost ha raggiunto i 40 milioni di passeggeri che - solo nel 2017 - hanno viaggiato in tutta Europa e, malgrado le previsioni e i paletti introdotti più volte dallo Stato, è proprio l’Italia a registrare il maggiore tasso di crescita. «In poco più di due anni abbiamo rivitalizzato un settore che ora continua a crescere esponenzialmente, muovendo milioni di passeggeri e impiegando migliaia di dipendenti», ha sottolineato fiero Andrea Incondi, Managing Director di Flixbus Italia, dopo la cancellazione degli emendamenti che limitavano l’operatività dell’azienda nel nostro Paese e che avevano fatto capolino nella Finanziaria 2018 approvata dal Parlamento.
Un’espansione record
Del resto sono in crescita anche le esigenze degli italiani, sempre più inclini a spostarsi all’estero attraverso le formule più innovative che permettono di ottenere maggiori vantaggi economici rispetto ai servizi tradizionali. «Anche nel 2018 sarà nostra priorità venire incontro a tale esigenza, estendendo il servizio a nuove aree del Paese e potenziando le connessioni già esistenti per continuare a garantire un’offerta sempre più capillare e alla portata di tutti. Sarà un’espansione record, con l’integrazione di 150 nuove città nella nostra rete», ha continuato Incondi.
Oltre 7 milioni di passeggeri viaggiano con Flixbus
Da quando Flixbus è approdata nel nostro Paese (nel luglio 2015), sono stati 7 milioni di passeggeri italiani che hanno utilizzato gli autobus verdi dell’azienda innovativa. Un bilancio ancora più positivo se si considera che il numero degli utenti che hanno utilizzato il servizio in Italia nel 2017 è più che raddoppiato rispetto al 2016, complice l’espansione capillare che, in pochi mesi, ha portato a oltre 200 il numero delle destinazioni nazionali servite. L’obiettivo della startup tedesca, ora, è espandersi nuovamente con altre 150 città che saranno coperte dal servizio di trasporto low cost. Un’espansione che, naturalmente, avrà ricadute positive anche a livello occupazionale, un beneficio che la crescita del settore ha già reso evidente in alcuni Paesi: in Germania è stato persino documentato come il recente consolidamento del mercato abbia portato a un sovrannumero di posti vacanti. «Ci auspichiamo che lo stesso possa avvenire per l’Italia, ovviamente».
Un indotto capillare
Del resto, grazie a un modello di collaborazione unico basato sul connubio di competenze tradizionali e tecnologiche, i partner di Flixbus, di norma piccole e medie imprese di trasporto, hanno avuto la possibilità di sbarcare su un mercato internazionale altrimenti difficilmente accessibile e diversificare il proprio business. L’indotto, poi, si estende anche alle officine di manutenzione, alle imprese di pulizia, i distributori di benzina, i pedaggi autostradali, gli accessi alle autostazioni, gli alberghi per il pernottamento degli autisti fuori sede, le rimesse per gli autobus, e via dicendo.
Puntiamo molto sull’Italia
Non va diversamente in Europa dove Flixbus conta attualmente 1.400 città in 26 Paesi dal Portogallo all’Ucraina e dove hanno viaggiato, solo nel 2017, 40 milioni di passeggeri – un terzo in più rispetto al 2016. Di questi, ben 2,5 milioni hanno utilizzato il servizio per spostarsi durante le festività natalizie, facendo registrare un vero e proprio record di volume di traffico in corrispondenza del weekend di Natale, tra il 22 e il 24 dicembre. «Il 2018 sarà un anno di forte crescita - ha detto André Schwämmlein, fondatore e amministratore delegato di FlixBus -. In particolare, nutriamo grandi aspettative per l’Italia, che tra i mercati in cui operiamo rappresenta, in assoluto, quello con il tasso di crescita più elevato».
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