19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Un vero e proprio assistente virtuale

Hej!, il chatbot che parla umano e aiuta il brand

Hej! è una startup che sviluppa chatbot per le aziende coinvolgendo scrittori, sceneggiatori, storyteller per fare in modo che il linguaggio del bot sia il più possibile in linea con l’immagine del brand.

ROMA - Ancora una volta parliamo di intelligenza artificiale, un settore che sta vedendo la sua massima esplosione in tutto il mondo, ancora allo stato - se vogliamo - primitivo in Italia, ma che comincia a farsi sentire. Ne sono la conferma la nascita di numerose startup innovative che stanno puntando in modo particolare sulla Business Intelligence addentrandosi in un settore specifico. Quello dei chatbot.

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Il contesto
I chatbot sono al centro dell’attenzione dallo scorso anno, quando Mark Zuckerberg fondatore di Facebook ha dato a sviluppatori e brand di tutto il mondo la possibilità di realizzare interfacce chatbot per interagire con i consumatori nella piattaforma di messaggistica FB Messenger, utilizzata da oltre 1 miliardo di persone ogni mese. Da allora sono stati creati oltre 40.000 chatbot: brand di ogni industry dal Fashion al Travel, dall’Automotive alle Telco stanno sperimentando con successo la tecnologia per intercettare in maniera innovativa e conversazionale gli utenti che, in media, spendono tra i 20 e i 40 minuti al giorno sulla piattaforma.

Chatbot per il brand aziendale
In questo contesto esilarante si è fatta spazio Hej!, fondata a gennaio di questo anno da Stefano Argiolas e Paolo De Santis, un’agenzia che aiuta le aziende a creare una relazione con gli utenti, dando loro per la prima volta un interlocutore con il quale dialogare con un linguaggio corretto, articolato e in grado di trasmettere il posizionamento del brand. I chatbot di Hej! danno vita a un contatto in grado di comprendere le esigenze degli utenti e di assisterli nel completamento di determinate azioni, come l’acquisto di un oggetto, la prenotazione di un volo, la risoluzione di problemi di varia natura. La startup ha aperto due sedi a Milano e a Roma. E grazie all’investimento dei lead investor Andrea Febbraio e Claudio Rossi, la struttura è in fase di espansione del proprio team. «Stiamo assistendo a quella che si prefigura come la quarta rivoluzione industriale – sottolinea Stefano Argiolas, Co-founder & CEO di Hej! -. C’è un enorme fermento per tutto quello che riguarda l’intelligenza artificiale e le sue molteplici applicazioni. La capacità di comprensione del linguaggio naturale apre scenari e possibilità fino a oggi impensabili e, a dimostrazione delle possibilità insite in queste tecnologie, per la prima volta assistiamo a una «corsa all’oro» da parte di tutte le Giant Tech Company. Si apre una nuova era, dove il linguaggio diventerà la nuova user interface e, per la prima volta, sarà la tecnologia a comprendere di cosa abbiamo bisogno».

La storia fatta di esperienza
Una storia fatta di passione e di esperienza pregressa quella che ha portato Stefano e Paolo a fondare Hej!. I due hanno maturato una profonda conoscenza del mercato grazie a Chupamobile, marketplace worldwide per lo sviluppo di applicazioni e giochi mobile e grazie a Dlite, agenzia digital con la quale i due ragazzi hanno supportato brand internazionali, sia in Italia sia in Medio Oriente: «Abbiamo visto un «allineamento di pianeti» che non potevamo trascurare, dove pesanti trasformazioni del mercato mobile e, allo stesso tempo, l’esigenza sempre più pressante dei brand di entrare in relazione con i propri utenti, convergevano sulle app di messaggistica che sono già diventate il principale mezzo di comunicazione transgenerazionale - ha spiegato Paolo De Santis, Co-founder di Hej! -. Nei chatbot abbiamo individuato il miglior mezzo per soddisfare le esigenze dei brand per aiutarli a intercettare i propri utenti nei loro flussi di comunicazione quotidiani».

L’innovazione
La novità di Hej! è insita nella possibilità di creare interazioni «one-to-one» grazie all’utilizzo dei più recenti algoritmi di intelligenza artificiale ed esporre la personalità del brand anche in funzione degli interessi dei consumatori. Partendo dal concetto che ogni brand ha una propria voce e una propria peculiare personalità distintiva, i fondatori di Hej! hanno deciso di far leva sulle potenzialità delle nuove tecnologie per creare assistenti virtuali capaci di instaurare un dialogo umano, caratterizzato da un tono di voce autentico e da una personalità unica, con l’obiettivo di creare connessioni ed esperienze con gli utenti e trasformarle in relazioni con i brand. I chatbot di Hej! nascono da un eterogeneo team di esperti: non solo professionisti in Digital Media e Tecnologie innovative, ma, per sviluppare e creare veri e propri personaggi, sono stati coinvolti anche scrittori, storytellers e sceneggiatori. Un gruppo di lavoro che opera con l’obiettivo di aiutare i brand a prendere decisioni rilevanti per il business partendo da insight sulle preferenze, comportamenti e interessi degli utenti. Dalle conversazioni con i chatbot si possono estrapolare informazioni vitali per aiutare i brand a prendere decisioni rilevanti per il business partendo da insight su preferenze, comportamenti e interessi degli utenti. In questo contesto una piattaforma tecnologica avanzata e funzionale come quella sviluppata da Hej! - all’interno della quale è possibile integrare i sistemi di NLP e in generale di intelligenza artificiale più evoluti del mercato - è fondamentale per poter accedere a questi dati.

Un approccio olistico
I chatbot di Hej! possono essere integrati e distribuiti su tutte le piattaforme di messaggistica nel mercato, che contano più di 1,5 miliardi di persone: Facebook Messenger, Telegram, Kik, Line. Oppure possono essere integrate all’interno di qualsiasi tool di comunicazione attivo del brand (sito, intranet, applicazioni) adattando la comunicazione alla piattaforma e sfruttando le potenzialità delle UI supportate. Questo approccio agnostico permette a Hej! di poter offrire i propri servizi a qualsiasi azienda. «Come dico spesso il ruolo di un imprenditore è entrare in una macchina del tempo, fare un salto nel futuro prenderne un pezzettino e ritornare qui nel presente - dice Andrea Febbraio, Lead Investor di Hej! -. Bisogna però fare attenzione a «settare» il timer su un futuro prossimo, abbastanza vicino a noi per poter portare con noi qualcosa che sia facilmente capita dal mercato e che risponda a un’esigenza il più pratica e concreta possibile. Questo è stato determinante per il successo di PromoDigital, Ebuzzing e Teads. Per un investitore, invece, il ruolo è diverso: deve puntare sul team e sulle competenze giuste per eseguire nel presente quella idea di futuro. Paolo e Stefano sono dei veterani del settore con oltre 10 anni di esperienza: hanno portato dal futuro al presente soluzioni innovative che hanno avuto grande successo e sono stati dei veri pionieri del settore, prima, con Dlite e, poi, con Chupamobile».