E' boom di startup insurtech, una rivoluzione da 5 trilioni di dollari
Gli investimenti totali in startup del settore insurtech sono aumentati di quasi il 60% dal 2011 ad oggi. Fra i trend, quello della cosiddetta “connected insurance”, ovvero il segmento delle startup che utilizzano la tecnologia IoT
MILANO - Un mercato dal valore di 16,5 miliardi di investimenti, con una crescita del 34% nei prossimi anni, per un aumento complessivo dei ricavi dai 175 miliardi di dollari del 2016 ai 235 miliardi del 2021. E’ il settore dell’insurtech che muove tutte le startup focalizzate sullo sviluppo di nuovi paradigmi di consumo e/o fruizione delle tradizionali coperture assicurative attraverso l’uso di nuove tecnologie – come intelligenza artificiale, l’Internet of Things, blockchain e Big Data.
Un settore da 5 trilioni di dollari
Secondo un’analisi effettuata da P101, queste imprese stanno operando una vera rivoluzione nel settore assicurativo, che a livello mondiale vale 5 trilioni di dollari, tanto che i venture capital e gli investitori istituzionali di tutto il mondo hanno aumentato il loro commitment per investimenti a supporto di innovazioni tecnologiche che riguardino l’industria assicurativa. Gli investimenti totali in startup del settore insurtech sono aumentati di quasi il 60% dal 2011 ad oggi. Sebbene secondo una ricerca di Oxbow Partners il 50% delle insurtech operi soprattutto nel settore della distribuzione, minacciando la figura del consulente assicurativo tradizionale, molte startup non si oppongono ai canali tradizionali ma puntano sul ruolo di «abilitatori» di efficienza dei processi interni delle compagnie assicurative. Ad alimentare il fenomeno, infatti, stanno contribuendo in maniera sempre più sistemica anche le grandi firme del mercato assicurativo, per le quali la sfida è quella di automatizzare il processo relativo alle sottoscrizioni, a oggi ancora molto limitato, sfruttando avanzati algoritmi di valutazione e strumenti di machine learning che diventano ogni giorno più affidabili ai fini dell’analisi del rischio.
I settori più coinvolti
Fra i trend, quello della cosiddetta «connected insurance», ovvero il segmento delle startup che utilizzano la tecnologia IoT, è sicuramente quello più gettonato: ben l’81% del totale degli investimenti da parte dei venture capital internazionali ha riguardato quest’ultimo. Tre i settori che verranno maggiormente influenzati dall’insurtech: automotive, protezione della casa e healthcare.
Dall’automotive al Connected Home
Tra questi, in particolare il settore dei motori sembra essere quello più evoluto in senso tech. Secondo il report a cura della società di consulenza Strategy& in collaborazione con PWC, infatti, le esperienze di mercato nel segmento automotive dimostrano già oggi che l’industria assicurativa potrebbe beneficiare di una significativa ottimizzazione in termini di frequenza della riscossione del premio e di selezione del rischio, grazie ai nuovi sistemi sviluppati dalle start-up insurtech, che permettono un monitoraggio puntuale delle informazioni riguardanti il veicolo e chi lo guida. Ma anche nel segmento della Connected Home, ovvero l’internet of things applicato alla casa, esistono ampi margini di ottimizzazione per lo sviluppo di nuove coperture assicurative. In questo campo, tuttavia, il processo verso la digitalizzazione dell’industria è ancora agli albori. Il segmento healthcare, al contrario, mostra un grandissimo potenziale, specialmente in Italia: la spesa pubblica e privata per la sanità è in crescita e il 95% dei 30€ miliardi di spesa privata non è allocato in maniera ottimale. Inoltre, aumenta la necessità di accessibilità e prevenzione, due temi ancora poco affrontati dal sistema sanitario tradizionale. L’insuretech, specialmente attraverso le tecnologie afferenti all’IoT, può colmare questi vuoti, migliorando l’efficienza sanitaria sia in termini di accessibilità che di qualità.
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