29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
economia circolare

Polifenoli dagli scarti delle olive, il progetto Bioenutra in crowdfunding

Bioenutra è stata fondata nel 2014 da un gruppo di tecnici che, attraverso le loro ricerche, hanno realizzato un estratto ricco di polifenoli dagli scarti della spremitura delle olive

GINOSA - Produrre estratti polifenolici e quindi anche cosmetici partendo dagli scarti della spremitura delle olive. E’ questo l’ambizioso progetto portato avanti dalla startup Bioenutra che, dopo anni di studi e ricerche in laboratorio, lancia la campagna di crowdfunding sulla piattaforma MuumLab con l’obiettivo di raccogliere 500mila euro.

Ricerca e sviluppo
Bioenutra è stata fondata nel 2014 da un gruppo di tecnici e professionisti che hanno investito le loro risorse e il loro know-how per realizzare un’impresa che ha la missione di migliorare lo stile di vita dell'uomo, valorizzando sottoprodotti di origine naturale al fine di sviluppare e produrre prodotti ad alto valore aggiunto per il mercato nutraceutico, cosmetico, farmaceutico ed alimentare. Già a partire dal 2014 la startup ha condotto delle prove di produzione su scala di laboratorio utilizzando come materia prima il succo di spremitura delle olive (meglio noto come Acque di Vegetazione), prodotto dai frantoi oleari come sottoprodotto della produzione dell’olio extra vergine di oliva.

Valorizzare gli scarti agroalimentari
Grazie a questa intensa attività sperimentale è stato messo a punto un processo naturale, basato su biotecnologie e senza l’aggiunta di solventi, che consente di ottenere, dalla suddetta matrice di origine olearia, un estratto ricco di principi attivi polifenolici ed in particolare di una preziosissima molecola: l’idrossitirosolo. Sono ampiamente note, come risulta da innumerevoli studi clinici internazionali, le proprietà benefiche dei polifenoli che, con la loro azione antiossidante, possono determinare importanti effetti antinfiammatori, cardiotonici, astringenti, dimagranti, protettivi, depurativi, antivirali, antitumorali, ecc. L’EFSA, European Food and Safety Authority, ha riconosciuto nel 2011 l’azione di contrasto svolta dall’idrossitirosolo contro l’ossidazione LDL, quindi contro il processo responsabile dell’attivazione dei meccanismi che promuovono la formazione del trombo e della patologia arteriosclerotica. Grazie alle proprietà dei polifenoli, il prodotto ottenuto ha destato significativo interesse soprattutto verso gli operatori del settore cosmetico e nutraceutico orientati al mercato "nature".

La campagna di crowdfunding
Terminata la fase di prototipazione e di ricerca ora l’obiettivo di Bioenutra è quello di costruire le infrastrutture produttive e acquistare le apparecchiature necessarie per realizzare un impianto pilota, su scala semi-industriale, per la produzione di principi attivi polifenolici, ottenuti dallo sfruttamento dei sottoprodotti naturali di origine agricola ed agroindustriale. Un progetto ambizioso quello di Bioenutra volto soprattutto alla risoluzione degli annosi problemi legati allo smaltimento dei sottoprodotti dell’agroindustria, ed in particolare delle acque di vegetazione generate dalla produzione dell’olio extra vergine di oliva. Per fare tutto questo, in realtà, la ricerca e la determinazione non sono sufficienti. Occorrono i fondi che Bioenutra ha deciso di reperire attraverso il crowdfunding, tramite da piattaforma autorizzata dalla Consob MuumLab. Obbiettivo 500mila euro per poi offrire agli investitori quote di partecipazione societaria.