Come cresce una startup: che cos'è il Growth Hacking
Nuove strategie di marketing, analisi dei Big Data, software per l'analisi dei dati. Un mondo inesplorato quello del Growth Hacking che Giulio, CEO di MagicsLab, ci spiega nel dettaglio
MILANO - Con il potenziamento del settore digitale e della rete e con la nascita di nuovi modelli di business, si è spesso di fronte a una mole di dati infinita e potenzialmente produttiva, verso la quale, tuttavia, non si dispone ancora di tutte le capacità tali per analizzarle a favore della propria impresa. Un mercato esponenziale quello dei cosiddetti Big Data, laddove sempre più aziende hanno deciso di investire, soprattutto nel prossimo anno. Nell’ecosistema innovativo, infatti, si sente sempre più spesso parlare di Growth Hacking, un insieme di strategie e software adottabili ad hoc dalle startup per migliorare la propria scalabilità. Strategie già piuttosto consolidate all’estero, ma che trovano qui in Italia ancora un grosso margine di applicazione. Abbiamo chiesto a Giulio Giuliano, ex dipendente di Google e ora CEO del suo incubatore per startup MagicsLab di spiegarci nel dettaglio in cosa consiste questa innovativa strategia di marketing.
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In che cosa consiste il growth hacking?
Il Growth Hacking è un insieme di processi che uniscono strategie di marketing non convenzionali con l'utilizzo di software esterni o sviluppati ad hoc per l'analisi dati e l'elaborazione degli stessi al fine di essere incentrati esclusivamente alle performance.
Perché è così importate per le startup?
È fondamentale l'utilizzo di tali tecniche per le giovani startup per consentir loro una crescita esponenziale mese dopo mese con l'utilizzo di budget minimi e il conseguente posizionamento del brand grazie alla creazione di un vero e proprio network di ambassador che, ingaggiati online, diventano dei veri e propri brand lovers.
Cosa permette di migliorare?
Il Growth Hacker ha sempre e solo un unico obiettivo... Convertire! Non disperde le energie in molteplici obiettivi in termini di acquisizione traffico, micro conversioni o impressions! L'obiettivo puó essere: vendere o acquisire lead. Su questo si lavora e non è importante come si faccia, ma che si cresca esponenzialmente e si ottenga in maniera ciclica un flusso di vendite o di lead.
Ci sono delle startup di successo che hanno ottenuto risultati grazie a questa strategia?
Assolutamente si! Ne cito solo tre ma che conosciamo tutti e i più scaltri potranno intuire cosa sia stato fatto: Groupon, Uber, Airbnb.
Come si può sfruttare il growth hacking?
Si diventa Growth Hacker solo sbagliando, provando e riprovando. Bisogna essere fantasiosi, folli e temerari. Spesso si lavora sui Big Data, a volte si usano dati personali di utenti che non possono essere coinvolti in maniera diretta per questioni di privacy. Tuttavia esistono degli strumenti in grado di identificare e isolare dei cluster di pubblico personalizzati che sappiamo essere il nostro target di riferimento. Si sfruttano le tecniche di Growth Hacking anche con i network di affiliate marketing o più comunemente chiamati performance marketing. Il tutto viene contornato con campagne di marketing "tradizionale" come Facebook e AdWords mantenendo comunque la coerenza imposta degli A/B testing.
Ci sono corsi di formazione qui in Italia?
Vedo che qualcosa inizia a muoversi anche in Italia tuttavia percepisco molta confusione nell'identificare realmente cosa sia il Growth Hacking. Ad oggi identifico pochissimi veri Growth Hacker italiani che, ovviamente, si stan muovendo molto bene. Consiglio di prestare molta attenzione quando si sceglie un corso di Growth Hacker, mi sembra impossibile riuscire a racchiudere in un unico corso tutte le tecniche ad oggi esistenti. Sicuramente è fondamentale iniziar da qualche parte ma il miglior corso sarebbe quello di testare e restare costantemente aggiornati! Le cose cambiano e si innovano giorno dopo giorno e non seguire questo cambiamento continuo porta al fallimento dello scopo principale di tali tecniche... la crescita!
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