E' boom di e-commerce, ma i clienti abbandonano se manca la consegna
Il settore dello shopping online è destinato a crescere esponenzialmente. Attenzione, però, alla costruzione del sito: se mancano i tempi di consegna, si perdono clienti

MILANO - Un settore in continua crescita che ha visto acquisti per un valore superiore al miliardo di dollari solo nel 2015 e un’ipotesi di 523 miliardi di dollari di fatturato previsti per il 2021. Stiamo parlando dell’e-commerce, più comunemente conosciuto come shopping online. Secondo l’ultimo rapporto di Forrester, negli USA, il settore dell’e-commerce crescerà del 56%, contribuendo alla nascita di 26 milioni di nuovi siti e-commerce.
Come va in Europa
Le previsioni sono buone anche per il nostro continente: nel prossimi triennio, infatti, si stima che gli acquisti online dovrebbero superare i 566 miliardi di dollari di questo anno per raggiungere i 668 miliardi di dollari il prossimo anno e i 737 nel 2018. In questa ottica, le nazioni da tenere d’occhio sono Francia e Russia che dovrebbero contribuire ad apportare i risultati maggiori.
Il mercato orientale
Oltre a Stati Uniti ed Europa, se guardiamo verso Oriente, un Paese da tenere d’occhio è sicuramente l’India, dove il commercio online crescerà parallelamente alla diffusione degli smartphone, anche se attualmente il panorama resta caratterizzato dai licenziamenti. Zomato e FoodPanda, ad esempio, hanno licenziato insieme oltre 800 dipendenti alla fine dello scorso anno . L’area asiatica, attualmente, è tenuta a galla dalla Malesia, dove la fiducia verso l’industria del commercio elettronico ha raggiunto i massimi livelli degli ultimi 5 anni anche grazie a un (discutibile) programma bancario che ha aumentato il potere di acquisto dei consumatori e generato un effetto positivo che ha spostato verso automobili (+53%), immobili (+39%) e servizi professionali la spesa nell’ultimo anno.
Le lacune del commercio online
Malgrado la situazione dello shopping elettronico possa dirsi, tutto sommato, rosea, non mancano le lacune. Ad esempio quelle determinate dai tempi di consegna. Secondo l’indagine ‘Pulse of the Omni-channel Retailer’, realizzata da UPS fra gennaio e marzo del 2016, circa il 41% dei consumatori online si rivolgerà a un retailer alternativo se un dato articolo non è disponibile e oltre la metà (58%) abbandona gli acquisti online quando non viene indicata la data di consegna del prodotto. Ciò che emerge è un consumatore digitale esigente, attento ai tempi e che sceglie lo shopping online proprio per la comodità e la velocità con cui questo può differire da un acquisto tradizionale. Già, perchè il 66% dei consumatori sceglie il fornitore in base alle diverse modalità di consegna e il 76% controlla anche le policy di restituzione del prodotto prima di completare l’ordine di acquisto.