27 aprile 2024
Aggiornato 01:00
venture capital

Se Kobe Bryant investe 100 miliondi di dollari in startup

Il campione ha deciso di avviare, con l'imprenditore Jeff Stibel un fondo di venture capital per le startup a sfondo tecnologico, mediatico e di analisi dei dati

LOS ANGELES - La notizia è di quelle fresche, che potrebbero far drizzare i capelli ai più. Kobe Bryant, ex stella della Nba Kobe, campione indiscusso di pallacanestro, ha deciso di buttarsi nel venture capitalist. Non da solo, no. Lo farà insieme all’imprenditore Jeff Stibel. Obiettivo? Investire in startup e società attive nella tecnologia, nel mondo dei media e nel settore dei dati.

Kobe Bryant investe in startup
Campione indiscusso, stella della pallacanestro, 20 anni vissuti con la canotta giallo-viola dei Los Angels Lakers, convocato 18 volte alla partita delle stelle, l’All Start Game e un totale di 33mila punti segnati. I numeri di un successo mondiale quelli di Kobe Bryant, un uomo che ha saputo fare della sua passione una vera e propria carriera professionale, sbaragliando i mostri sacri della pallacanestro californiana come Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar. A pochi mesi dal ritiro la stella punta all’innovazione, lanciandosi in una nuova avventura professionale, proprio quella del venture capitalist. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, Bryant ha infatti unito le forze con l'imprenditore Jeff Stibel per costituire il fondo Bryant Stibel. Una dotazione di 100 milioni di dollari usciti dalle tasche dei due che, a quanto pare al momento, non cercano altre partnership.

Le società già finanziate
I fondi sono destinati al finanziamento di startup e società attive nella tecnologia, nel mondo dei media e nel settore dei dati. Bryant e Stibel, spiega il quotidiano, hanno gia' investito insieme in una quindicina di aziende dal 2013 a oggi, ma hanno deciso di formalizzare la loro collaborazione e la nascita del fondo soltanto dopo il ritiro del campione. Attualmente la coppia ha in attivo investimenti sulla testata di informazione sportiva The Players Tribune dove gli atleti scrivono in prima persona, spesso rivolti alla platea dei giovani che puntano a imitare le loro gesta. Ci sono poi le società di videogiochi Scopely, la compagnia  di servizi legali LegalZoom, una società produttrice di software per il telemarketing, RingDN, e Juicero, costruttore di dispositivi casalinghi per la produzione di succhi di frutta.

Alla ricerca di imprenditori
Un buon biglietto da visita quello di Bryan che, tuttavia, non servirà unicamente ad attirare l’attenzione delle startup. Secondo quanto emerso da una recente intervista concessa al Wall Street Journal, il campione avrebbe una certa abilità nel riconoscere gli imprenditori di successo: «Qualche volta – afferma lo stesso Bryant – è possibile individuarlo subito, altre volte non è così facile. Se me lo avessero chiesto dieci anni fa, avrei detto che l’importante è vincere. Ma l’età offre prospettive diverse. La cosa che mi dà più piacere adesso è aiutare gli altri ad avere successo».